Gela. Gli attivisti locali del comitato No Muos, all’indomani della giornata di digiuno invocata da Papa Francesco per solidarizzare con la popolazione siriana a rischio attacco, si rivolgono proprio al pontefice e all’intera comunità cattolica.
Chiedono, attraverso un appello pubblico, una maggiore partecipazione dei fedeli all’azione organizzata per impedire la costruzione del sistema militare statunitense Muos in contrada Ulmo a Niscemi.
Uno strumento, dicono, che nella sua piena efficienza non produrrà altro che attacchi, devastazioni e morti: solo da ultimo, anche sul fronte siriano.
L’appello dei No Muos, quindi, si estende all’intera comunità religiosa in vista della manifestazione nazionale di Palermo del prossimo 28 settembre, senza trascurare le azioni a carattere locale tese ad impedire la realizzazione del sistema militare.
“Ci interessa il contributo importante che sei riuscito a dare con la tua presa di posizione contro la guerra – scrivono rispetto agli ultimi messaggi lanciati dal pontefice – contro ogni guerra. Perché la pace, oltre ad essere una necessaria utopia, è anche una questione politica”.
Pollice verso, invece, nei confronti del premier Enrico Letta e del ministro della difesa Mario Mauro.
“Bisogna distinguersi – concludono – dai potenti che ipocritamente hanno digiunato sabato, dal già citato Mauro che cianciava fino a poco tempo fa di armare la pace, al premier Enrico Letta più preoccupato di tenere in piedi questo governicchio. Dante, ne siamo sicuri, lo avrebbe già condannato al girone degli ignavi”.