Attività di scavo degli studenti non verrà sepolta, le Mura restano chiuse al pubblico

 
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La sovrintendente ai Beni culturali, Daniela Vullo.

Gela. I siti archeologici non verranno più coperti. E’ questa una delle novità che ha contraddistinto la campagna di scavo relativa al sito archeologico delle mura Timolontee, che ha permesso di approfondire le conoscenze relative a questo settore della città antica.
Tra gli elementi di maggiore rilievo è emersa una struttura muraria, in mattoni crudi, conservata per un’altezza di circa 2 metri, con terminazioni triangolari che, al momento, non sembra avere confronti in altri siti archeologici. Il che ne sottolinea ulteriormente l’importanza. Secondo quanto dichiarato questa mattina dalla Soprintendente ai beni culturali di Caltanissetta, Daniela Vullo, in occasione del seminario di presentazione del progetto, infatti, lo scopo è quello di garantire ai turisti la fruibilità delle scoperte che avverranno anche in futuro. Nel caso di specie, si tratta di ritrovamenti straordinari che non trovandosi in luoghi di traffico cittadino, saranno perciò salvi dall’essere sepolti e protetti da una colata di cemento.

Un palcoscenico naturale che ha entusiasmato i veri protagonisti di questa campagna di scavo: gli studenti universitari che provengono da tutta Europa.
A tali scoperte si aggiungono i reperti che verranno esposti al museo, del quale, invece, è ancora in bilico la nuova sede, in vista degli importanti interventi di ristrutturazione che verranno effettuati a breve. “Vogliamo garantire ai reperti già esposti al museo ed a quelli che ancora attendono un luogo di esposizione idoneo, la possibilità di essere comunque visionabili – dichiara il Direttore del parco archeologico, Luigi Gattuso – nonostante la imminente chiusura del museo che necessita di interventi architettonici e strutturali non indifferenti”.

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