Gela. Se le erano promesse già negli scorsi giorni, quando il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra ha parlato, dopo i primi cento giorni di governo della città, di una “giunta fantasma”, spingendosi a dire che l’ex amministrazione Messinese, da lui stesso sfiduciata, avrebbe dimostrato maggior valore rispetto a quella attuale. Il sindaco Lucio Greco ha controbattuto, chiamando in causa gli “amici politici” di Scerra, ritenuti responsabili del disastro della città. Il consigliere di opposizione e il primo cittadino si sono affrontati verbalmente, anche nel corso della seduta di question time, conclusasi nella prima serata di oggi. Lo scontro si è concentrato sull’eterna vicenda idrica e sui rapporti con Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che gestisce il servizio idrico integrato. Un duello duro, fatto di ruggini politiche. Scerra e il consigliere Gabriele Pellegrino hanno chiesto all’amministrazione comunale di spiegare quali provvedimenti intenda assumere dopo le tante emergenze idriche delle ultime settimane. Pellegrino ha richiamato la sfuriata mediatica del sindaco, che nel pieno della crisi idrica aveva annunciato l’intenzione di denunciare la società. L’esposto, però, non è stato ancora presentato. Per gli esponenti di “Avanti Gela” ci sarebbero tutti i presupposti. Il sindaco ha risposto all’interrogazione e ha subito richiamato i trascorsi di Scerra, per anni legato al gruppo politico dell’ex deputato all’Ars Pino Federico, in passato presidente della Provincia e ai vertici dell’Ato idrico. “L’interrogazione arriva da due consiglieri, in particolare Scerra – ha detto Greco – che per stretti rapporti di collaborazione con le istituzioni conoscono bene, fin dalla nascita, il contratto stipulato e l’Ato idrico. Ne conoscono vita, morte e miracoli”. Il sindaco ha spiegato che l’esposto verrà presentato e ha dato incarico ad un dirigente del Comune di occuparsi della valutazione di tutti i disservizi del gestore. “Non abbiamo scheletri nell’armadio – ha detto ancora – e non abbiamo mai chiesto posti di lavoro a Caltaqua. Adesso, il Comune fa parte della commissione tecnica. L’ente era stato spogliato di qualsiasi prerogativa. Il territorio era in mano a nessuno. Caltaqua ha fatto il bello e il cattivo tempo. Cosa che non ha più fatto dal momento del mio insediamento”. La commissione tecnica, teoricamente, potrebbe anche decidere di revocare il contratto sottoscritto con l’azienda italo-spagnola e Greco non ha escluso questa possibilità.
Dai banchi di “Avanti Gela”, però, è arrivata la reazione “politica”. “Il sindaco dimostra di essere in perenne campagna elettorale – ha detto Scerra – io la rispetto, perché è il sindaco votato dai cittadini. Però, lei si è incartato. Nella sua maggioranza, c’è il partito che ha firmato il contratto con Caltaqua (ndr riferendosi al Pd). La sua risposta alla nostra interrogazione è stata di una bassezza unica. Io collaboravo con quel gruppo e lo facevo onestamente, per guadagnarmi da vivere. Il contratto con Caltaqua l’ha firmato il partito che è nella sua maggioranza. Capisco il suo imbarazzo quando si parla di Caltaqua, lo capisco per altri motivi che dopo spiegherò. Io non c’entravo nulla con Caltaqua o con l’Ato idrico. Purtroppo, dimostra di essere livoroso e vendicativo”. Lo scontro tra Greco e Scerra è sempre più aspro, montato in un contesto politico di centrodestra, che a breve potrebbe riservare altre mosse.