Gela. “La base gas del progetto “Argo-Cassiopea”, a questo punto, sembra utopia. Ci saranno i lavori per l’impianto Btu e poi? L’indotto dovrà nuovamente smobilitare?”. Il segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici Francesco Cacici lancia non pochi dubbi sul futuro di un progetto che avrebbe dovuto assorbire la parte più consistente degli investimenti di Eni. L’enigma rimane la firma alla proroga Via, chiesta ufficialmente al governo sia dall’amministrazione comunale sia dai sindacati. La procedura stenta a sbloccarsi. “Con la crisi di governo, tutto diventa più difficile – dice ancora – mi risulta che la questione, comunque, non riguardi solo la firma del ministro, ma anche alla Regione ci sarebbero pareri sfavorevoli. Senza i lavori della base gas, anche l’indotto non avrà grandi prospettive”. Il sindacalista lancia un allarme che, a questo punto, è più che concreto.
L’avvio dei cantieri per la base gas veniva considerato uno sbocco fondamentale per gli operai dell’indotto, che ormai hanno concluso i lavori della nuova green refinery, ancora non entrata a regime. Tanti punti interrogativi che si stanno accumulando, senza che da Roma e Palermo siano arrivate vere risposte.
Ma questo pseudo sindacalista non era felice che Eni chiudeva? Non diceva che adesso l’indotto aveva 50 anni di lavoro assicurato con le bonifiche? Adesso mi sembra che gli stia mancando il terreno sotto i piedi.