Gela. Non ci sono ancora certezze precise sugli interventi che dovrebbero eliminare l’insabbiamento del porto rifugio, intanto però la capitaneria, con la firma del comandante Roberto Carbonara, ha autorizzato l’avvio delle attività propedeutiche ai lavori del nuovo sito. Un progetto da oltre 120 milioni di euro. E’ stata rilasciata l’autorizzazione alla società “Arena sub” che effettuerà “indagini batimetriche, morfologiche e stratigrafiche”. Un’attività preliminare che potrebbe consentire di mettere a gara il maxi appalto entro i primi mesi del nuovo anno.
Una vicenda infinita che va avanti da anni, in una città di mare, rimasta senza un porto accessibile. La comunicazione è giunta anche al presidente della commissione consiliare affari generali Vincenzo Casciana, che nelle scorse settimane, insieme ad istituzioni locali e ai componenti del comitato pro-porto e dell’associazione pescatori, ha chiesto un’accelerazione anche alla prefettura di Caltanissetta. “Il porto rifugio è una storia collettiva. Un porto è un’opera corale, mai solitaria – dice – chiudiamo un capitolo e troviamo quello di un ‘nuovo inizio’. Per il porto rifugio è venuto il tempo del ‘com’è e come sarà’. Il viaggio del porto rifugio e’ cominciato dall’immaginare. Oggi quel viaggio sta trovando l’approdo. Non c’è più una situazione di stallo, ma un progetto che sta andando avanti con grande impegno. Ci sono ancora tante sfide da completare, ma la speranza non si è mai spenta, grazie a tante mani messe a guscio intorno all’infinita stagione dell’attesa”. Le indagini consentiranno di verificare l’eventuale presenza di reperti archeologici nei fondali dell’area dei lavori. Verranno concluse entro il prossimo 3 settembre. La commissione consiliare presieduta da Casciana, dopo una variazione alla disciplina che ne regola le attività, adesso ha competenza anche in materia di infrastrutture portuali. I prossimi mesi diranno se i lavori inizieranno veramente.
