Gela. “Il patto di governo della città durerà cinque anni. Fino ad oggi, il sindaco ha dimostrato lealtà nei confronti del Pd”. Il segretario cittadino dem Peppe Di Cristina conferma il sostegno ad una giunta che si avvia verso i primi cento giorni a Palazzo di Città. “Per ora, non posso che dare un giudizio positivo – continua – Greco ha avuto il merito di schierare una giunta giovane e di credere in questa alleanza politica. La città, credo, stia comprendendo lo sforzo amministrativo”. Ovviamente, il segretario del Pd, in questa fase, preferisce usare la diplomazia politica, anche quando si tratta dei possibili nuovi innesti. C’è l’ipotesi che in giunta possano entrare l’ex consigliere comunale Cristian Malluzzo e l’ex assessore Giuseppe Licata. Il primo, in passato, fu vicino ad aderire ufficialmente al Pd, ma la segreteria decise di frenare, mentre Licata ha lasciato i dem, in netto disaccordo con la linea Di Cristina. “La politica non si fa con la pancia – dice ancora il segretario – non vado dietro ai gossip. Se ci saranno nuovi ingressi e bisognerà discutere di deleghe, ne parleremo con il sindaco”. Alcune voci non escludono che entro il prossimo dicembre qualcos’altro possa cambiare nella squadra di Greco. Allo stesso tempo, i democratici confermano la ricetta politica “arcobaleno”, che gli ha permesso (seppur con un risultato elettorale decisamente non esaltante) di avere due consiglieri comunali e un assessore. Insieme a loro, tra i pro-Greco, ci sono anche i forzisti. “Ho sempre spiegato che quest’alleanza – continua – non ha l’aspirazione di essere un riferimento per la politica nazionale. E’ un accordo locale, di emergenza, nato per andare incontro ai bisogni della città. Volevamo impedire che la Lega e le forze della peggiore destra potessero arrivare in municipio. Quella stessa destra della quale, oggi, fanno parte tanti ex esponenti del centrosinistra locale”.
Di Cristina non dimentica neanche che una parte del suo partito, a livello nazionale e regionale, intende creare l’asse con il Movimento cinque stelle, che fino a qualche settimana fa il segretario cittadino ha attaccato senza mezzi termini, a partire dalla vicenda locale degli investimenti industriali. “Il Movimento cinque stelle? Ho sempre detto – conclude – che se decidessero di rompere con la Lega, allora il dialogo sarebbe possibile. Allo stesso tempo, è chiaro che i grillini abbiano enormi responsabilità. Hanno consentito a Salvini e alla Lega di rafforzarsi enormemente”. Il Pd, al di là della disamina ufficiale, sembra voler valutare con molta attenzione le scelte del sindaco e intanto ha preso in mano deleghe di peso, dai rifiuti al bilancio. Sulla tenuta dell’amministrazione “arcobaleno”, probabilmente, peseranno anche gli sviluppi palermitani e romani.