Gela. Per sottrarsi ai controlli avrebbe usato almeno dieci false identità e lo scorso gennaio è rientrato in territorio italiano, nonostante fosse già stato rimpatriato. Gli inquirenti sono certi che il ventiseienne tunisino finito nella rete delle attività investigative avesse intrapreso un cammino di radicalizzazione, avvicinandosi alle posizioni del gruppo Stato Islamico. Il giovane, arrestato più volte per vari reati, era stato detenuto anche a Balate. Dopo la scarcerazione, ha continuato a spostarsi in diverse regioni italiane, fino ad arrivare in Liguria, probabilmente nel tentativo di dirigersi in Francia.
Secondo quanto indicato dai poliziotti di Imperia, che la scorsa settimana lo hanno accompagnato sul volo per il nuovo rimpatrio, già nel carcere di Ragusa aveva seguito gli incitamenti religiosi di un altro detenuto, a sua volta vicino alle posizioni dell’Isis. Davanti a questi elementi, è arrivato un altro provvedimento di rimpatrio in Tunisia.