Gela. Il provvedimento di sgombero non gli è mai stato notificato e non ne conoscono il contenuto. Una coppia, però, deve lasciare l’immobile dove vive, in contrada Giardinelli, perché risulta tra i beni di proprietà di un sessantatreenne, ritenuto vicino al gruppo degli stiddari e condannato in via definitiva nel giudizio sull’indagine “Mizar”. I due, che attualmente risiedono nell’abitazione, hanno deciso di impugnare il provvedimento emesso dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Del caso sono stati investiti i giudici del Tar Lazio. Anche i magistrati amministrativi, però, non riescono ad avere contezza del contenuto dell’ordinanza di sgombero. Un mese fa, avevano disposto che i funzionari dell’Agenzia nazionale trasmettessero l’atto e una dettagliata relazione sul caso.
Ad oggi, però, sui loro tavoli non è arrivato nulla e il Tar ha nuovamente imposto all’Agenzia, entro i prossimi quindici giorni, di far pervenire il provvedimento. I ricorrenti chiedono che gli effetti dello sgombero vengano sospesi. In passato, al proprietario dell’immobile sono stati sequestrati altri beni.