Gela. Forse abbiamo scherzato e non ce ne siamo accorti. Duecentomila euro spesi, un impegno immane di oltre 40 associazioni e 23.735 cittadini che si sono spesi per un sogno: quello di aderire al libero Consorzio di Catania con Gela capofila.
Oggi scopriamo che nel nuovo testo arrivato in commissione Affari istituzionali all’Ars archivia alcune delle norme contenute nella legge approvata l’anno scorso che ha abolito l’elezione di primo livello, istituendo i Liberi Consorzi.
Nel nuovo testo le Città metropolitane coincidono con l’area vasta delle Province di Palermo, Catania e Messina e non più con i soli tre comuni come prevede l’attuale normativa. Alla luce di questa modifica, al vaglio della commissione Affari istituzionali dell’Ars come le altre norme del ddl, quei comuni che con referendum avevano optato di aderire a un Consorzio diverso dovranno rifare tutto daccapo. E’ il caso di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che avevano aderito al libero Consorzio di Catania anziché alla Città metropolitana di Catania, così come il comune Licodia Eubea, che aveva aderito al libero Consorzio di Ragusa anziché alla Città metropolitana di Catania. Secondo il nuovo testo potranno esprimere la volontà di rientrare presso l’ente di area vasta di provenienza, con delibera del consiglio comunale, che dovrà essere adottato a maggioranza di due terzi dei componenti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della riforma se fosse approvata dall’aula così come scritta dal governo. Insomma, tutto da rifare.
Dal Governatore Rosario Crocetta ci saremmo aspettati un regalo per la sua città. Invece torna a Gela per presentare un progetto che farà risparmiare 10 minuti sulla tratta Gela-Comiso con una spesa di 35 milioni di euro. Ed invece, su temi di straordinaria importanza come Porto, Liberi Consorzi, Prg, solo discorsi evasivi, fumosi e generici. Caro Presidente Gela ed i gelesi meriterebbero forse una attenzione maggiore, e non un treno che impiegherà 55 minuti per raggiungere Comiso (non l’aeroporto)…