Gela. Era costantemente monitorato dagli investigatori, che intanto avevano avviato l’indagine “Extra fines-Druso”. Il presunto boss Salvatore Rinzivillo è stato ripreso e seguito dai finanzieri del Gico, nel corso di decine di incontri a Roma. I suoi spostamenti sono stati ricostruiti da due testimoni, chiamati a rispondere alle domande del pm della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa, nel corso del giudizio che si tiene davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore. L’avvocato Giandomenico D’Ambra, ma anche Giuseppe Rosciglione, Alfedo Santangelo e Ivano Martorana. Rinzivillo e le sue conoscenze preferivano vedersi in bar e ristoranti della capitale, tenuti sotto stretta osservazione dagli inquirenti. Il cinquantanovenne era già ritenuto un pezzo molto importante negli equilibri interni al gruppo mafioso, retto dai fratelli Antonio e Crocifisso (imputati in questo filone ordinario). I contatti li avrebbe mantenuti con diversi gelesi, che spesso si rivolgevano a lui. Il presunto boss nella capitale avrebbe incontrato il funzionario della Regione Filippo Guarnaccia, a sua volta coinvolto nell’indagine, ma che ha definito la propria posizione. I due, insieme ad altri presenti rimasti però non identificati, vennero fotografati. “Siamo riusciti ad identificare solo Rinzivillo e Guarnaccia”, ha detto uno degli investigatori chiamati in aula a riferire.
Gli inquirenti sono convinti che il cinquantanovenne in quella fase avesse già assunto la reggenza del clan, spostandosi tra Gela e Roma. A processo, sono Antonio Rinzivillo, Crocifisso Rinzivillo, Umberto Bongiorno, Emanuele Catania, Rosario Cattuto, Angelo Giannone, Carmelo Giannone, Giuseppe Licata, Francesco Maiale, Antonio Maranto, Antonio Passaro, Luigi Rinzivillo, Giuseppe Rosciglione, Alfredo Santangelo, Vincenzo Mulè, Luigi Savoldi e Fabio Stimolo. Salvatore Rinzivillo, invece, ha optato per riti alternativi ed è attualmente a giudizio per gli stessi fatti, ma davanti ad altri magistrati. Gli imputati sono difesi (tra gli altri) dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Cristina Alfieri, Giovanna Cassarà, Riccardo Balsamo, Mirko Maniglia.