“Caratterizzazione generale del Biviere”, possibile tavolo in città: missiva Ministero su piano risanamento

 
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Giudice è molto critico sia sulla questione Sin che sulle autorizzazioni

Gela. Un tavolo di confronto, per la prima volta, direttamente in città, con sopralluoghi nell’area interessata, quella del Biviere. Al Ministero dell’ambiente, ieri, i tecnici e i dirigenti delle istituzioni convocate sono tornati a valutare la vicenda della caratterizzazione generale di quella che oggi è una Riserva orientata. Le parti potrebbero rivedersi in città. Da anni, i responsabili che la gestiscono chiedono verifiche sulla possibile presenza di fonti di contaminazione. Una prima caratterizzazione, relativa ad un’ex discarica di idrocarburi individuata nel perimetro, è stata effettuata, anche se ci sono voluti anni per il rilascio dei dati. “Sono emersi alcuni aspetti interessanti – dice Emilio Giudice che è tra i responsabili della Riserva Biviere – finalmente, come sosteniamo da ormai quindici anni, si inizia a prendere in considerazione il parametro ecologico. Ci sono state aperture anche sulle tabelle di valutazione da applicare per verificare la soglia dei Csc. C’è la disponibilità ad un tavolo di confronto, che a settembre potrebbe tenersi in città, di modo da facilitare i sopralluoghi nella zona del Biviere e finalmente capire veramente di cosa si sta parlando. Essendo un sito Rete Natura 2000, vanno adottati criteri diversi, lo sosteniamo da tempo”. La vasta presenza industriale che da decenni caratterizza il territorio, in passato, quando i controlli erano decisamente blandi (se non addirittura inesistenti) e in mancanza di precise indicazioni normative, avrebbe favorito forme di smaltimento di rifiuti industriali, non in linea con quelli che sono i parametri attuali. “Il discorso è ancora più ampio e riguarda le falde – continua Giudice – se il Biviere diventerà un campo sperimentale per applicare un metodo più efficace, che parta dall’aspetto ecologico, allora gli accertamenti dovranno estendersi e coinvolgere Eni e non solo”.

Non sempre le istituzioni convocate ai tavoli istituzionali sono propense alla collaborazione. In pochi si presentano alle riunioni indette dal ministero. Ieri, in videoconferenza, hanno partecipato anche il sindaco Lucio Greco, l’assessore Grazia Robilatte e i tecnici comunali che seguono queste procedure. “Siamo convinti, e lo abbiamo detto in tutte le sedi, che il piano di gestione vada rispettato”, aggiunge Giudice. Dal ministero, intanto, hanno fatto sapere che scriveranno ufficialmente alla Regione. “Vogliono sapere che fine abbia fatto il piano di risanamento ambientale dell’area di Gela – conclude il responsabile della Riserva Biviere – e le ragioni della mancata attuazione”.

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