Gela. Sul porto rifugio, il drappello d’opposizione fa cadere la maggioranza. Da quando si è insediato il nuovo consiglio comunale, è la prima volta che i pro-Greco escono a mani vuote dall’aula. Solo dieci voti a favore della mozione che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro, presentata dal presidente della commissione affari generali Vincenzo Casciana e dal capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli. Quindi, niente numero legale e mozione rinviata alla prossima seduta di question time. Tra i sedici di maggioranza, alla fine, c’è stata qualche defezione, ma il colpo decisivo l’ha fatto l’opposizione. I consiglieri del gruppo di centrodestra, l’indipendente Paola Giudice e la grillina Virginia Farruggia, hanno abbandonato l’aula prima della votazione finale. Un segno di contestazione davanti al fatto che i loro emendamenti non sarebbero stati accolti dai proponenti. Davanti al sindaco Lucio Greco, la maggioranza ha dovuto accettare la battuta d’arresto. Sono diverse le richieste di modifica alla mozione arrivate dai banchi d’opposizione. Ai consiglieri non è piaciuto il fatto che sia Casciana che Morselli, in qualità di presidenti delle commissioni affari generali e urbanistica, nella mozione già indicassero la loro partecipazione (a prescindere) ai lavori del gruppo. Un’anomalia, secondo quelli d’opposizione. In realtà, l’attivazione di un gruppo di lavoro, solo dedicato al porto rifugio, l’avevano già chiesta in aula, senza però trovare supporto dai banchi del gruppo di Greco. Non hanno condiviso neanche i criteri della composizione. Quindi, mozione saltata, in attesa che la maggioranza trovi i numeri. Qualche schermaglia c’è stata subito. In apertura dei lavori, l’opposizione ha detto no alla mozione della dem Alessandra Ascia che prevede la copertura di una piazza del centro storico, di modo da creare una sorta di centro polivalente, dedicato anche ad attività culturali. Un’opera superflua, almeno in questa fase, secondo quanto emerso dai banchi “avversi”. La mozione, nonostante il botta e risposta, è comunque passata. Le schermaglie non ci sono state, invece, quando si è trattato di approvare la mozione in materia di sicurezza, presentata dal consigliere dell’Udc Salvatore Incardona. Il coordinatore cittadino del partito ha chiesto un intervento da parte dell’amministrazione comunale, con un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine e degli agenti della polizia municipale, non solo nei luoghi della movida ma anche in altre aree della città, richiamando le richieste che arrivano da esercenti e residenti di zone “difficili”. Voto favorevole pienamente condiviso, tra pro-Greco e opposizione, anche quando si è trattato di approvare la mozione per accelerare le procedure di acquisizione e affidamento degli immobili confiscati alle organizzazioni criminali e passati al patrimonio del Comune. La proposta è arrivata dai banchi della Lega. Nonostante l’imprecisione di alcuni dati forniti, ha comunque ottenuto il benestare della maggioranza, con il consigliere di “Una Buona Idea” Davide Sincero che si è detto pronto ad allargare il dibattito ad un percorso complessivo di legalità. L’assessore Grazia Robilatte, nonostante fosse probabilmente sfuggito a qualcuno, ha voluto ricordare che un regolamento sulla gestione di questi beni esiste già. Voto praticamente bipartisan anche alla proposta del consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici, che ha perorato la causa di uno sportello ribattezzato “Io scelgo la salute”, che se istituito dovrebbe assicurare il pieno supporto alle famiglie dei malati oncologici, ma non solo. Il consigliere di “Un’Altra Gela” Pierpaolo Grisanti ha avanzato un emendamento, allo scopo di attivare una voce di bilancio a garanzia della copertura dei costi di “trasferta” sostenuti dai malati e dalle loro famiglie, troppo spesso costretti a lasciare il territorio regionale, pur di ottenere cure altamente specialistiche. Nel corso della precedente sindacatura, una proposta analoga, allora sostenuta dall’ex consigliere Sara Bonura, era già stata approvata.
Disco verde alle mozioni che prevedono interventi di messa in sicurezza del tratto di strada che congiunge il lungomare Federico II di Svevia e la via Fiume Gela e la creazione di un centro di raccolta differenziata, sempre sul lungomare (entrambe presentate dai dem Alessandra Ascia e Gaetano Orlando). Gli animi si sono accessi quando è arrivato il turno della mozione sul gruppo di lavoro che seguirà l’evoluzione di una storia senza fine. Nonostante gli inviti rivolti alla maggioranza dai consiglieri di “Avanti Gela” Salvatore Scerra e Gabriele Pellegrino, dalla grillina Virginia Farruggia, dal consigliere di Fratelli d’Italia Sandra Bennici, dall’esponente Udc Salvatore Incardona e dall’indipendente Paola Giudice, quelli del gruppo del sindaco non hanno dato seguito, ma alla fine si sono trovati solo in dieci.
Veramente un atto di irresponsabilità dei consiglieri di opposizione, il porto è dei GELESI. Uscire per fare mancare il numero legale è una caduta di stile.
Muovetevi con la politica del fare la città sta morendo…
Gela non avrà un futuro quando alcuni elementi che si definiscono di centro destra fanno di tutto per non non affrontare una tematica come quella del Porto, questo comportamento si definisce come mancanza di rispetto verso una citta e dei gelesi che hanno bisogno di risolvere i veri problemi dell’economia locale e senza coloritura politica. Si fa appello a tutti i politici che Gela è un paese in agonia e tutto ciò per una politica personalistica che non guarda un futuro perla nostra realtà che ha molto bisogno di emergere.
credo , che alla fine il buon senso prevalga e che il prossimo consiglio vota all’unanimità un atto conseguenziale allo sviluppo.