Gela. “Nel centrodestra non ci poniamo una questione di leadership. L’ho sempre ripetuto, la nostra è comunque un’opposizione non scriteriata, ma sempre costruttiva”. Salvatore Incardona, che è anche coordinatore cittadino dell’Udc, ritorna sulle iniziali incomprensioni politiche che hanno rischiato di traghettare l’Udc verso altre posizioni. “Non abbiamo condiviso il ragionamento politico che ha poi portato alla presentazione del ricorso contro l’esito elettorale – dice – poi, ognuno è libero di tutelare i propri diritti. Non abbiamo mai partecipato ad incontri e non abbiamo seguito la scelta del ricorso. Adesso, le divergenze sono appianate”. Incardona non ha gradito neanche le mosse che avrebbero dovuto portare il centrodestra ad ottenere il posto di vicepresidente dell’assise civica, poi andato all’indipendente Paola Giudice. Il centrista sembra aver già messo tutto alle spalle. “Stiamo lavorando in maniera compatta – aggiunge – la città ci ha voluti all’opposizione ed è giusto lavorare in questa direzione. Sono vigile su temi che ritengo importanti, dal servizio idrico alla manutenzione di base della città. Non ci sono argomenti di serie A o di serie B”. Il coordinatore Udc, però, qualche differenza politica la pone, soprattutto all’interno del gruppo centrista.
“E’ vero – conclude – ci sono stati esponenti della nostra stessa area politica che hanno deciso di aderire al ricorso. Ovviamente, non l’hanno fatto per conto dell’Udc. Il nostro coordinatore regionale sa quello che abbiamo deciso e appoggia il percorso avviato. Cantiere Popolare, invece, risponde a Saverio Romano, come è sempre stato. Noi ci confrontiamo solo con l’Udc, perché lo rappresentiamo in città e in consiglio comunale”.