Gela. Per ora, lo sciopero rimane congelato. I sindacati attendono di incontrare l’amministrazione comunale, con una riunione già fissata per la prossima settimana. Questa mattina, in prefettura a Caltanissetta, non si è trovata alcuna intesa nella vicenda dei lavoratori della Ghelas Multiservizi, la società controllata per intero da Palazzo di Città. Le organizzazioni sindacali del settore di Ugl e Cisl hanno già proclamato lo stato di agitazione. Chiedono certezze sul riconoscimento di una serie di indennità contrattuali, ma soprattutto sulla copertura del fondo tfr. I manager Ghelas, però, non possono, in questa fase, dare garanzie. Per l’amministratore delegato Gianfranco Fidone, tutto passa dal credito che l’azienda vanta nei confronti dell’ente. In base ai dati a disposizione del manager e dell’avvocato Salvatore Brighina, consulente della municipalizzata, in cassa l’azienda dovrebbe ancora ricevere quasi tre milioni di euro. Numeri che il Comune ritiene siano notevolmente minori, circa duecentomila euro. Alla riunione in prefettura, c’era l’assessore Grazia Robilatte, che ha competenze anche in materia di bilancio. Negli ultimi mesi, sono state autorizzate azioni giudiziarie contro il Comune, visto che i manager Ghelas vogliono coprire il credito calcolato. Le cifre non quadrano, almeno nel raffronto tra i numeri dell’azienda e quelli forniti dall’amministrazione comunale.
“I lavoratori vanno tutelati – dice il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario – sul tfr abbiamo chiesto che possa essere coperto anche attraverso un piano di ammortamento. I dipendenti versano la relativa quota e hanno diritto a riceverlo. I responsabili Ghelas hanno spiegato che l’azienda vanta un notevole credito verso il municipio. Ci sono distanze. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale e i manager, per la prossima settimana. Verificheremo se ci saranno passi avanti, per poi tornare di nuovo in prefettura. Per ora, confermiamo lo stato di agitazione, senza rinunciare all’eventuale sciopero”. Una posizione condivisa dai rappresentanti Cisl Angelo Balestrieri e Andrea Giarrizzo e dal segretario dell’Ugl servizi Gianmatteo D’Arma.