Niscemi. Lo scorso giugno, gli agenti di polizia lo avevano sorpreso nei pressi dei suoi terreni di contrada Arcia-Pisciotto dove avrebbe coltivato marijuana per almeno milleduecento chili. Adesso, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltagirone ha condannato l’agricoltore quarantaduenne Vincenzo Di Dio a quattro anni di detenzione.
A sua disposizione, avrebbe avuto terreni per circa ottomila metri quadrati. Le manette gli furono strette ai polsi dagli agenti della polizia che lo bloccarono proprio all’ingresso di una delle serre utilizzate per la coltivazione. L’uomo, assistito dall’avvocato Salvo Macrì, ha ammesso le sue responsabilità.
Avrebbe deciso di tentare la carta della droga quando i costi di produzione si sono improvvisamente alzati, senza concedergli altre possibilità. Troppe spese da sostenere che l’agricoltore avrebbe cercato di compensare dandosi al mercato della marijuana. In base ai calcoli degli investigatori, la droga sequestrata, immessa in circolazione per la vendita, avrebbe fruttato almeno due milioni di euro.
Dopo la condanna, Di Dio è stato trasferito dal penitenziario di Caltagirone alla sua abitazione, dove rimarrà sottoposto agli arresti domiciliari.