Gela. Ormai è chiaro che le rassicurazioni del Comune, dell’Asp e della Guardia Costiera non bastano più.
Basta la presenza di alghe, acqua torbida, leggera schiuma per fare scattare l’allarme: il mare di Gela è inquinato! E i cittadini non sanno più a chi chiedere. Domenica sera il comitato di quartiere di Macchitella ha diffuso un dossier con cui elencava quanto successo, ora per ora, nello specchio d’acqua da Macchitella al Lungomare, allegando anche le foto.
Lunedì mattina la Capitaneria di Porto ha preso posizione. Decine di telefonate arrivate da più parti hanno segnalato la presenza in mare di fastidiose alghe filamentose brune, cenere di ricaduta dai numerosi incendi, leggere schiumosità, acque torbide, escrementi galleggianti e via dicendo.
I militari hanno trovato alcune di queste segnalazioni esagerate trattandosi di fatto o di eventi naturali o di schiumosità circoscritta a pochi metri quadrati che nulla però hanno a che vedere con il cattivo funzionamento degli impianti di depurazione o di scarichi volontari di reflui in mare. Sono stati effettuati per sicurezza prelievi supplementari, a quelli periodicamente previsti per legge, per la classificazione di balneabilità o meno dei vari tratti in cui convenzionalmente è suddiviso il litorale gelese.
Anche domenica un’unità dell’Igiene Pubblica collaborata da due militari della Guardia Costiera ha eseguito il campionamento in tre diversi punti del litorale di Macchitella. Finora tutte le analisi di routine e suppletive eseguite nei tratti in cui la balneazione è consentita (escluse le foci di fiume in fronte del petrolchimico e qualche tratto di Bulala) hanno escluso la presenza di inquinamenti chimici e batteriologici che hanno richiesto emissione di nuovi divieti di balneazione.
“La gente non si sente sicura – scrivono le associazioni ambientalista Aria Nuova e Amici della Terra – da un lato il dirigente del settore che conferma l’inquinamento e dall’altro le rassicurazioni del sindaco. A chi dobbiamo credere?”.