Gela. Manifestazione a sorpresa di due ore sotto le ciminiere del colosso energetico Eni. Centinaia di lavoratori hanno incrociato le braccia davanti i tornelli della Raffineria.
Dalle 8 alle 10 del mattino le tute blu dell’indotto e pochissime del diretto, hanno aderito all’iniziativa promossa dell’Ona, presieduta da Salvatore Granvillano, a seguito della recente indagine della Procura di Gela che ha permesso di sequestrare amianto all’isola 15 della Raffineria.
I manifestanti chiedono maggiore sicurezza sui posti di lavoro che Eni dovrebbe garantire assicurando gli investimenti. Sono stati ricordati anche alcuni operai deceduti a causa dell’amianto.
Presenti anche i lavoratori in cassa integrazione e pensionati. Insieme hanno accusato l’Eni, gli enti che certificano l’esposizione all’amianto, e tutta la classe politica gelese. Una nuova protesta è stata annunciata per l’11 luglio in concomitanza con un processo amianto, che riguarda un lavoratore dell’Ona.