Gela. Dietrofront, non sarebbe necessario alcun numero civico per poter scontare gli arresti domiciliari in un’abitazione della zona di Manfria: finita al centro delle polemiche a causa dell’allarme lanciato dalla famiglia di un ventottenne che, da settembre, attende di poter ritornare in città dopo l’arresto subito, a conclusione di una rissa, nel piccolo centro lombardo di Lonate Pozzolo.
Il benestare al ritorno del ventottenne è stato dato, infatti, dai funzionari della questura che hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione. I magistrati lombardi attendevano di avere tutte le necessarie informazioni per rilasciare il loro parere ed, eventualmente, consentirne il trasferimento.
Sono stati proprio i familiari ad allertare i funzionari della questura che, dopo alcuni giorni, hanno rilasciato la necessaria documentazione.
Adesso, saranno i magistrati lombardi a pronunciare la parola fine. Solo dopo il loro verdetto, infatti, si capirà se il ventottenne O.T. potrà tornare in città a scontare gli arresti domiciliari all’interno dell’abitazione di famiglia a Manfria.