Gela. Un compost altamente qualitativo, addirittura riutilizzabile da aziende agricole bio. Il chimico industriale Fabrizio Nardo ha di recente applicato il processo da lui brevettato anche agli impianti di depurazione di Porcari, in provincia di Lucca. “Circa trenta tonnellate di fanghi prodotti dalle cartiere della zona – dice – sono stati ridotti di peso, almeno per l’81 per cento. Si tratta di fanghi molto pesanti. Riusciamo a far fermentare biomasse che normalmente non fermentano. E’ un processo catalitico e molto veloce. E’ già stato adottato per i rifiuti, i fanghi e il Forsu”. Il sistema di compostaggio varato dal chimico industriale gelese va oltre quelli che sono i normali parametri di impianti dello stesso tipo. “Questo processo è stato qualificato dalle autorità europee come “innovazione dirompente” – continua – il compostaggio viene realizzato con costi di gestione di gran lunga inferiori agli impianti tradizionali. Quello di Gela ha diversi problemi e costi di gestione enormi. Con lo stesso investimento, ma adottando il processo che ho brevettato, l’impianto avrebbe potuto avere una capacità non di 6 mila tonnellate ma di 50 mila e senza emissioni, a cominciare dagli odori che sono del tutto abbattuti. E’ una tecnologia che può essere adottata per i rifiuti industriali pericolosi”.
Un impianto che adotta il processo di Nardo è stato da tempo avviato a Caltagirone, a supporto di un’azienda di trasformazione di agrumi. “Quello di Caltagirone è l’unico impianto in Europa che non ha sistema di abbattimento degli odori, perché non ne emette – continua Nardo – il compost prodotto da questo processo è pastorizzato e abbatte tutti i microbi. Fermenta il pastazzo di agrumi. Non c’era mai riuscito nessuno”. Il processo potrebbe avere ulteriori applicazioni, anche su scala maggiore, e Nardo già da tempo partecipa ad importanti incontri scientifici, invitato per illustrare le caratteristiche di quanto applicato ai processi di compostaggio, ma non solo.