Gela. Ventinove condannati. Anche tre collaboratori di giustizia, che dovranno risarcire le vittime con cifre oscillanti tra i 25 mila e i 250 mila euro. Il Gup del tribunale del capoluogo, Marcello Testaquadra, non ha fatto sconti a nessuno nel processo contro 30 imputati coinvolti nell’inchiesta antimafia Tetragona.
Il sostituto procuratore della Dda Gabriele Paci aveva sollecitato pene complessive per quasi 300 anni. L’indagine inizialmente ha coinvolto 63 persone.In carcere finirono capi e gregari degli Emmanuello e dei Rinzivillo che avevano ramificato il loro business criminale anche nel nord Italia, Liguria e Lombardia soprattutto.
Il processo si è celebrato con il rito abbreviato. La condanna più pesante, 15 anni di reclusione, è stata inflitta a Nicola Liardo. Le altre pene riguardano Emanuele Ganci, 7 anni e 2 mesi, mentre a Salvatore Fiorito sono stati inflitti 4 anni, 4 anni e 9 mesi a Vincenzo Morso, 3 anni a Rocco Ferlenda, 5 anni e 6 mesi a Carmelo Collodoro, 6 anni e 8 mesi ad Angelo Vizzini, 5 anni e 4 mesi a Nunzio Truculento, 3 anni a Maurizio Saverio La Rosa, (assolto dall’accusa di traffico di droga), 2 anni per Giovanni, 8 anni per Giacomo Di Noto; 3 anni e 6 mesi per Giuseppe Stimolo; 6 anni e 4 mesi per Giuseppe Morello; 3 anni e 4 mesi per Angelo Camiolo; 1 anno per Salvatore Terlati; 9 mesi per Vincenzo Gueli; 4 anni e 6 mesi per Filippo Casciana; 3 anni per Gioacchino La Cognata; 5 anni per Sandro Emmanuello; 2 anni e 1 mese in continuazione per Salvatore Burgio, 1 anno e 6 mesi per Emanuele Burgio e Vincenzo Burgio, 2 anni per Salvatore Cannizzo, 4 anni e 8 mesi per Giuseppe Biundo Deodati, 4 per Luigi Nicosia, 4 anni a Luigi Rinzivillo. Assolto Rocco Bassora.
Otto anni per Fabio Nicastro, 3 anni per Carmelo Massimo Billizzi, 6 anni e 3 mesi per Rosario Vizzini, 6 anni e 8 mesi per Angelo Vizzini. Maxi risarcimento per gli imprenditori Mondello, Cavallaro e Cammarata, ai quali Billizzi dovrà risarcire 250 mila euro, mentre Vizzini 100 mila euro.