Gela. Il centrodestra continua a muoversi spedito in direzione del Tribunale amministrativo regionale di Palermo. I magistrati del capoluogo non hanno ancora fissato la data dell’udienza che servirà a trattare il ricorso “madre”, quello voluto dai leader della coalizione sconfitta, con il quale si chiede di annullare l’esito delle urne, con la proclamazione a primo cittadino del leghista Giuseppe Spata, battuto dal sindaco Lucio Greco al termine del ballottaggio. E’ probabile, comunque, che la prima udienza venga fissata non prima del prossimo settembre. Sempre dai tavoli dello stesso studio legale palermitano, quello degli avvocati Stefano Polizzotto e Antonietta Sartorio, passano le sorti anche del premio di maggioranza assegnato alla coalizione pro-Greco. L’esponente di “Avanti Gela” Sara Cavallo ha scelto di rivolgersi a sua volta ai giudici del Tar. Il ricorso è stato depositato. L’ex consigliere comunale di Forza Italia, prima dei non eletti nella sua lista, contesta il fatto che la commissione elettorale, a differenza di quanto accaduto in altri comuni dell’isola, abbia assegnato una maggioranza con quindici consiglieri a Greco e non a quattordici, in questo caso avrebbe avuto il posto all’assise civica, invece negatogli dalla “quota quindici”. “Il ricorso è stato depositato – dice – ovviamente, sostengo anche quello della coalizione, ma ho deciso di rivolgermi al Tar perché ritengo che il criterio usato per assegnare il premio di maggioranza vada rivisto. Vedremo cosa decideranno i giudici. Ho molta fiducia”.
Del resto, il Tar sarà chiamato a valutare anche un altro ricorso, quello che l’avvocato Angelo Cafà, primo dei non eletti nella lista “Azzurri per Gela”, ha deciso di proporre per chiedere di rivedere il conteggio delle preferenze ottenute ai seggi. Non esclude di aver ottenuto un risultato numericamente superiore a quello di Carlo Romano, invece eletto in consiglio comunale con la stessa lista e adesso componente del gruppo consiliare di Forza Italia.