Gela. A fianco dei lavoratori in protesta, soprattutto di quelli dell’indotto della fabbrica Eni che più degli altri rischiano il definitivo taglio occupazionale, ma contro chi ha per anni “banchettato alla mangiatoia dell’Eni”.
Gli attivisti locali del Movimento 5 stelle lanciano la loro adesione alla mobilitazione di lunedì 28 luglio contro i piani di ridimensionamento del gruppo Eni in città ma, al contempo, non lesinano critiche nei confronti della classe politica e sindacale. “Chiediamo ai tanti sindacalisti e politicanti locali e regionali di tutti i partiti che hanno lucrato potere clientelare in cambio di pace sociale – scrivono – e sottovalutazione degli effetti dannosi derivanti dalla raffineria alla salute dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente, di smetterla con inutili passerelle e proclami, come quelli esternati dal presidente Rosario Crocetta”.
Stando ai cinquestelle, infatti, i piani di ridimensionamento di raffineria erano già ben chiari diversi mesi fa. “Fantomatici accordi d’investimento e di riqualificazione della raffineria sono rimasti sulla carta non da oggi – continuano – e la strategia Eni di ridurre drasticamente la propria presenza nel settore della raffinazione, nell’assoluta indifferenza della direzione e dei quadri locali, di sindacalisti e del mondo politico, era stata comunicata agli investitori stranieri già l’anno scorso, motivandola con la scarsa redditività economica delle raffinerie in Italia e in Europa, e, sotto sotto, con le più severe norme sulle emissioni inquinanti dettate dall’Europa. Non si può dire che l’attuale situazione sia un fulmine a ciel sereno”.
Gli esponenti del movimento di Beppe Grillo, comunque, saranno in corteo lunedì a difesa “del diritto al lavoro, quello vero e senza compromessi che non deve prescindere dalla salvaguardia ambientale del nostro straordinario territorio e dalla tutela della salute di tutti i cittadini”.