Gela. “Venni lasciato solo, soprattutto durante i lavori della prima commissione d’indagine sui rifiuti istituita in Comune. Gli sviluppi giudiziari però dimostrano che quello che sostenevo era fondato”. L’ex consigliere comunale del Movimento cinque stelle Angelo Amato, nel corso della sua esperienza all’assise civica, ha più volte denunciato una possibile mala gestio del sistema rifiuti. Non ha mancato di chiedere verifiche e approfondimenti anche sull’attività di controllo dei dirigenti comunali preposti, ritenuta piuttosto lacunosa. Negli scorsi giorni, i pm della procura hanno chiuso le indagini nei confronti di dieci coinvolti, ci sono anche gli ex sindaci Angelo Fasulo e Domenico Messinese, i vertici Tekra e il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco. “I risultati della mia attività di verifica li inviai a deputati regionali e nazionali del Movimento cinque stelle e anche ai nostri esponenti al Parlamento Europeo – continua – adesso, noto che c’è una specie di corsa a prendersi il merito mentre io dovrò affrontare, da imputato, un processo per diffamazione, solo per aver ribadito tutti i miei dubbi sul tipo di gestione finito nell’indagine”.
Amato non firmò la relazione conclusiva prodotta al termine delle attività della commissione d’indagine della quale fece parte, dopo averla proposta in assise civica. Non condivideva alcuni punti e l’ha più volte ribadito. Ora, manda quasi un messaggio politico ai suoi stessi compagni di movimento.