Gela. Scoperture sempre più gravi in tribunale e in procura. Manca personale non solo nell’organico dei magistrati ma anche tra il personale amministrativo. L’ennesimo allarme, di recente, l’hanno lanciato il presidente del tribunale Paolo Fiore e il procuratore capo Fernando Asaro. Domani, dovrebbe essere il ministro della giustizia Alfonso Bonafede a rispondere all’interpellanza, presentata dalla deputata Giusi Bartolozzi (prima firmataria). Il magistrato, adesso parlamentare nazionale di Forza Italia, ha deciso di rivolgersi al ministro, insieme al gruppo parlamentare azzurro. “La carenza di personale si riscontra in particolar modo nel tribunale di Gela tanto che nella relazione si sottolinea come “in un territorio ove la domanda di giustizia si è sempre più implementata sia nel settore civile che nel settore penale l’ufficio continua ad attraversare una situazione di grave emergenza a causa delle insostenibili scoperture registrate per nevralgiche posizioni funzionali” – si legge nell’interpellanza – la prima firmataria del presente atto ha denunciato a più riprese, attraverso precisi atti di
sindacato ispettivo, la preoccupante situazione di allarme che sta imperversando nelle strade di Gela dove innumerevoli danneggiamenti e attentati incendiari stanno dilaniando la città stessa e mettendo in serio pericolo la sicurezza dei cittadini; sino ad oggi, da parte del governo, a quanto risulta agli interpellanti, non è stata intrapresa alcuna iniziativa per fronteggiare la grave situazione di pericolo che sta coinvolgendo i cittadini di Gela”.
Vuoti che toccano inevitabilmente l’intero sistema. “Sul fronte della giustizia, nella relazione del presidente del tribunale di Gela si segnala, in particolare, che, come rilevato nell’ambito del l’ispezione ministeriale ordinaria svoltasi dal 20 giugno
al 5 luglio 2017 e ripetutamente ribadito al Ministero della giustizia – si legge ancora – la situazione di persistente deficit di organico ha comportato gravi difficoltà nella gestione del lavoro da parte del personale amministrativo; nel tribunale di Gela si registra, infatti, la carenza di figure apicali di funzionario giudiziario (4 posti vacanti su 5) e di cancelliere (5 posti vacanti su 10), e soprattutto di quella del dirigente amministrativo a cui si aggiunge il gravissimo deficit di organico del personale amministrativo presente nell’ufficio del giudice di pace di Gela ove sono vacanti 2 dei 3 posti di cancelliere (scopertura 66 per cento); rilevata la situazione di disagio determinato da significative carenze di organico, il tribunale di Gela non rientra tra le cosiddette sedi disagiate”. Fino ad ora, secondo i deputati forzisti, dal ministero non sono arrivate soluzioni praticabili. “Le numerose dichiarazioni del ministro interpellato sono, ad avviso degli
interpellanti, lettera morta, considerato che non si ravvisano ancora iniziative concrete volte a
contrastare l’inaccettabile sottodimensionamento dell’organico del tribunale di Gela che continua ad essere un indispensabile presidio dello Stato sul territorio, rappresentando un’eccellenza non solo da difendere ma anche e soprattutto da potenziare. Se il ministro – conclude l’interpellanza – interpellato non intenda intraprendere tempestivamente le opportune iniziative di competenza volte ad implementare la consistenza dell’organico sia dei magistrati che del personale che li coadiuva negli uffici giudiziari del tribunale di Gela per garantire una maggiore efficienza ed efficacia degli stessi uffici; se il ministro interpellato, alla luce della situazione di disagio determinata da significative carenze di organico, non intenda intraprendere le opportune iniziative di competenza al fine di prevedere che nell’elenco delle sedi per le quali sussistono i requisiti previsti dall’articolo 1, comma 3, della legge 4 maggio 1998, n. 133, sia compreso anche il tribunale di Gela”.