Lo stadio Presti riapre dopo 180 giorni, tra malinconia e rimpianti

 
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Gela.Sei mesi, 182 giorni dopo lo stadio Vincenzo Presti riapre i suoi cancelli. Non ci sarà la musica dei Rondò Veneziano ad accompagnare i calciatori all’uscita del tunnel. Non ci saranno maglie biancazzurre, nè striscioni. Farà un effetto strano rivedere il prato dello stadio di via Niscemi calpestato dai tacchetti di 22 calciatori.

Tocca all’Atletico Gela inaugurare il nuovo manto erboso in erba naturale rinforzata di ultimissima generazione. Atletico-Santa Croce è il massimo che Gela calcistica oggi può offrire. Non è sicuramente Gela-Foggia o quel Gela-Cremonese che lo stesso Tuccio sognava dal momento in cui prese in mano le redini del club biancazzurro. Sei lunghi mesi sono passati. In mezzo amarezze, veleni, sospetti, indifferenza mista a rabbia e rassegnazione. Domenica il pallone torna a rotolare sul prato di via Niscemi. E i giallorossi sperano di essere accolti con affetto ed entusiasmo da chi, a prescindere dalla categoria, ama la squadra della propria città. L’Atletico è una società giovane, come lo sono i suoi calciatori. Ci stanno provando, partendo dal campionato di Promozione. Non è la LegaPro e non vedremo nè Zeman, tantomeno Gigi Simoni, e nemmeno i ragazzi di Dario Di Dio pretendono di emularlo. Loro sicuramente non hanno nessuna colpa di quanto accaduto questa estate. Sono abituati a giocare al fango del Mattei o nel polveroso campo di Rosolini. I tifosi avrebbero immaginato un esordio diverso sul prato del Presti che tutti ci invidiano. Il Comune stesso, forse per pudore, ha evitato inaugurazioni in pompa magna o amichevoli di lusso (almeno per adesso). Sarebbe stato come festeggiare la morte del calcio professionistico. Giocare al Presti forse accenderà un nuovo interesse verso il calcio gelese? È quello che ci auguriamo. I più grandi sono quelli capaci di rialzarsi dopo una sconfitta. Gela calcistica questo non lo ha ancora fatto e dal palazzo di città non arrivano segnali di incoraggiamento ed interesse verso una rinascita. Tutto tace. Non interesssano ai tifosi i tavoli giudiziari o il rimbalzo di accuse, ma solo proposte per la rinascita del calcio gelese. Che si tratti di Promozione, Eccellenza o serie D, il Comune deve spiegare chiaramente se ha idee da sviluppare. Altrimenti l’investimento sul Presti sarà come affidare una Ferrari a un conducente senza patente. 

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