Gela. Eni, ma non solo. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano, appena ufficializzato dal primo cittadino Lucio Greco, è intenzionato a dare inizio ad una stagione di maggiore concertazione, ad iniziare dai rapporti con i sindacati. Il sindaco gli ha assegnato la delega allo sviluppo economico, più o meno un ruolo analogo a quello che fino a prima della sfiducia era ricoperto da Simone Siciliano, nell’ex giunta Messinese. “Industria ed energia per noi sono settori molto importanti – dice – ho intenzione di convocare tutte le aziende che operano a livello locale, non solo Eni, e i sindacati. Il confronto è essenziale”. Un primo passo piuttosto in antitesi rispetto allo scontro che invece coinvolse l’ex giunta, soprattutto nei rapporti con i sindacati. Di Stefano lo dice chiaramente, “tra accordo di programma, compensazioni e agenda urbana ci sono risorse per oltre settanta milioni di euro. Bisogna verificare caso per caso. Se il protocollo d’intesa del 2014 è parcheggiato con le quattro frecce, bisognerà capirne le ragioni. Faremo un calcolo al centesimo su tutte le risorse a bilancio delle compensazioni Eni. Sono soldi della città. Lo stesso vale per l’accordo di programma. Se c’è un freno a mano, va disattivato. Se ci sono ritardi, abbiamo tutto l’interesse a capirne le ragioni. Non possiamo permetterci altri tentennamenti e questo vale anche nei rapporti con Eni”.
Di Stefano non guarda solo alla grande industria. “Metteremo in campo iniziative per migliorare il sistema dello sportello unico – dice ancora – il regolamento sull’occupazione del suolo pubblico può essere verificato insieme ai commercianti e alle categorie del settore”. Per ora, sono intenzioni. Di Stefano si troverà a fronteggiare dossier decisivi, che inevitabilmente chiamano in causa Eni e l’industria pesante.