Il furto in casa di una donna e la richiesta di soldi, due giovani condannati

 
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Immagine repertorio

Gela. Sono state riqualificate le accuse più gravi e alla fine due giovani sono stati condannati a due anni e quattro mesi di reclusione, con l’accusa di furto. Il cittadino romeno Catalin Toma e il magrebino Achraf El Jazar, per diverso tempo residenti in città, erano accusati di aver derubato una donna, zia di El Jazar, e di averle chiesto denaro per la restituzione della refurtiva. Una sorta di cavallo di ritorno che fece scattare l’arresto. Un terzo coinvolto ha già definito la sua posizione processuale. Davanti al giudice Miriam D’Amore, il pm Pamela Cellura ha chiesto sei anni di reclusione per El Jazar e due per Toma, ritenendo sussistere anche l’ipotesi di estorsione. In casa della donna, successivamente, sarebbe stato recapitato un biglietto minatorio.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Giovanni Bellino, ha però ridimensionato i fatti, mettendo in dubbio la presunta estorsione. Per il legale, sarebbero mancate certezze anche sul coinvolgimento degli imputati nel furto e nella successiva richiesta di denaro.

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