Gela. Non doversi procedere per prescrizione. Si chiude anticipatamente il giudizio scattato dopo un’indagine che ha riguardato presunte irregolarità nella gestione di due istituti scolastici paritari, il “Leonardo Da Vinci” in città e il “Luigi Pirandello” di Canicattì. I pm della procura e i militari della guardia di finanza avviarono una serie di verifiche, arrivando ad individuare possibili falsificazioni dei registri delle presenze, probabilmente finalizzate all’ottenimento di contributi e accreditamenti. A processo, dopo il rinvio a giudizio, sono finiti in otto, tutti responsabili degli istituti ed ex dipendenti. Tra gli imputati, anche il collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri, ex esponente di spicco di cosa nostra e per gli investigatori amministratore di fatto del “Leonardo Da Vinci”, almeno fino al suo arresto. La prescrizione chiude il procedimento anche nei confronti di Nunzio Cavallo, Gaetano Canì, Floriana Sapia, Anna Lisa Scicolone, Margarita Firrigno, Giuseppina Tascone e Maria Ferraro. Il pm Pamela Cellura, accertata la prescrizione, ha chiesto che venisse pronunciata dal giudice Miriam D’Amore. Il tempo trascorso non ha consentito di avviare l’attività istruttoria. I difensori degli imputati, nonostante la prescrizione maturata, hanno comunque concluso per un’assoluzione nel merito. Gli ex dipendenti degli istituti hanno preso le distanze dai titolari, facendo emergere di aver addirittura avviato cause di lavoro.
Non avrebbero avuto alcuna consapevolezza delle eventuali irregolarità, almeno così hanno spiegato i difensori, anche in fase di udienza preliminare. La prescrizione, però, gli ha permesso di uscire dal giudizio. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Joseph Donegani, Vittorio Giardino, Giovanna Cassarà, Diego Giarratana, Walter Tesauro, Raffaele Barra e Civita Di Russo.