Gela. Gli investigatori la ritennero inserita in un giro di cocaina spacciata in città. E’ definitiva la sentenza di condanna, già emessa sia in primo che in secondo grado, nei confronti di una quarantanovenne. Giuseppa C. venne coinvolta nell’indagine che consentì di accertare alcuni episodi di vendita a clienti abituali. La droga veniva acquistata in altre piazze di spaccio dell’isola e poi fatta arrivare in città, per essere rivenduta a diversi assuntori. Il verdetto che le impone quattro anni e sei mesi di reclusione è stato confermato negli scorsi giorni anche dai giudici della Corte di Cassazione. Ai magistrati romani si è rivolto il difensore di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone, subentrato solo dopo il giudizio d’appello. Secondo la linea di difesa, non ci sarebbero state prove certe per sostenere che la donna fosse direttamente inserita nel giro di spaccio, ma gli investigatori si sarebbero limitati a ricostruire il contenuto di conversazioni telefoniche.
Intercettazioni, secondo quanto sostenuto dal legale, che non avrebbero assicurato riscontri chiari sull’effettivo coinvolgimento dell’imputata. I giudici romani hanno però respinto il ricorso e confermato la condanna.