Gela. Il comitato per lo sviluppo dell’area gelese rischia di spaccarsi. Sul più bello qualcuno avrebbe perso la testa.
Cosi i rappresentanti delle associazioni che compongono il Csag hanno mostrato i primi segni di debolezza con una rottura che adesso rischia di compromettere l’alleanza storica che li aveva contraddistinti nella battaglia intrapresa per elevare la città a capoluogo di provincia e, attualmente, a capofila del Libero consorzio di Catania. Non c’è più sintonia. La stessa nomina a coordinatore dello storico leader, Filippo Franzone, sarebbe in realtà un avvertimento cosicché gli avrebbero affiancato un direttivo pronto a controllarlo. L’indice accusatorio è puntato proprio contro Franzone, ritenuto “troppo” politicizzato e pronto a cedere alle avance del sindaco.
A fare scoppiare la polemica sarebbero state le sue dichiarazioni avanzate per dissociarsi dalle associazioni del comitato per lo sviluppo dell’area gelese intervenute sulla Tasi.
L’epilogo della vicenda si è vissuto con la convocazione dei rappresentanti delle 39 associazioni del comitato. In verità i presenti erano meno della metà e, in controtendenza con i rapporti finora mantenuti, alcuni presidenti avevano in tasca deleghe di altre associazioni.
Un comportamento giudicato atipico che ha fatto saltare subito i nervi, soprattutto a Elio Cassarino (Stella Maris) il quale non ha esitato a voltare le spalle e sbattere la porta. Successivamente Franzone è stato nominato coordinatore, con le deleghe (influenti) alla mano, associandogli un direttivo (espressione di tutte le associazioni) per concertare ogni azione. Compresi i comunicati ufficiali da inoltrare alla stampa. Intanto c’è chi preferisce uscire allo scoperto e annuncia le proprie dimissioni per salvaguardare il pensiero libero che contraddistingue l’associazione che rappresenta.
“Ci ha smentiti – spiega Carlo Varchi – per tutelare il sindaco. Forse, come segno di gratitudine per i contributi che il primo cittadino gli concede? Io non ho mai ricevuto contributi. Preferisco rimanere libero, anche camminando solo”.
Il malcontento di Varchi sarebbe condiviso da altri. Oltre a Elio Cassarino (Stella Maris), figurano Renato Nicosia e Salvatore Di Caro (Late), Vincenzo Catania (Comitato di Manfria), Salvatore Siciliano (associazione contro le stragi del sabato sera).
Avrebbero parlato di dimissioni dal comitato anche Massimo Ascia e Giovanni Scicolone ma la lista sembrerebbe ancora più lunga.