Palermo. «La Zona Franca per la Legalità può contribuire ad aumentare la consapevolezza di avere condizioni per attrarre investimenti su un territorio molto vasto, su cui creare una zona sicura, protetta da ogni fenomeno malavitoso o delinquenziale che, con il concorso delle istituzioni, salvaguardi gli investimenti, dia certezza alle imprese, realizzi un costante controllo delle attività, fornisca corsie preferenziali per l’apertura di nuove imprese e sia in grado di fornire servizi attraverso lo ‘sportello unico, in tempi certi».
Lo dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, commentando la pubblicazione del decreto presidenziale che istituisce la Zona franca per la legalità sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana (numero 20 del 18 maggio 2012).
«Adesso il progetto proseguirà a tappe forzate al fine di avviare concretamente l’iniziativa. Tra i punti fondamentali – prosegue – la realizzazione del regolamento attuativo assieme al tavolo di regia e tutte le altre procedure propedeutiche alla concessione della zona defiscalizzata da parte dell’unione Europea».
La «zona franca per la legalità» si estende nei comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villermosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba. Alla zona franca potranno aderire anche alcuni comuni limitrofi delle province di Enna e Agrigento (Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Licata e Pietraperzia).