Gela. L’autorizzazione ad abbancare rifiuti a Timpazzo non venne mai sospesa. L’ha spiegato uno dei tecnici che si occuparono delle verifiche, nel corso del giudizio che si sta tenendo nei confronti dell’attuale commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco. E’ a processo davanti al giudice Silvia Passanisi. Per i pm della procura, avrebbe proseguito a garantire l’attività del sito di conferimento, anche senza provvedimento regionale. Il commissario, però, già lo scorso anno, per fatti analoghi, è stato assolto. I legali di fiducia, gli avvocati Maria Licata e Renata Accardi, hanno confermato di aver prodotto tutta la documentazione autorizzativa. Le operazioni a Timpazzo vennero condotte con la copertura di provvedimenti ufficiali, anche nella fase del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. In aula, oltre al tecnico, è stato sentito un ex funzionario della Provincia di Caltanissetta, che a sua volta effettuò controlli sul rispetto dei parametri dettati dall’Aia. I testimoni hanno risposto alle domande del pm Gesualda Perspicace e a quelle dei legali.
Il Comune, che in quella fase aveva comunque autorizzato i conferimenti in discarica, è parte civile, con l’avvocato Ornella Crapanzano. Stando alle motivazioni che hanno indotto l’ente a costituirsi, ci sarebbe stato un grave danno all’immagine. I provvedimenti ufficiali rilasciati, però, confermano che l’abbancamento dei rifiuti non sarebbe stato irregolare.
Il comune quando deve non si costituisce, quando non ci sono i presuppoti come si deduce dai provvedimenti ufficiali si costituisce?