Le minacce di Palazzo: “Omicidio? No, una bomba e facciamo saltare tutto”

 
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Gela. Puntare la pistola ad un commerciante per convincerlo a pagare non è la soluzione migliore. Per Emanuele Palazzo il metodo migliore è quello di prendere una bomba e fare saltare in aria il negozio. In una conversazione intercettata nell’agosto del 2010, sempre in piazza San Francesco parla con Orazio Curvà.

Si lamenta per il modo in cui gli affiliati gestiscono l’attività di riscossione del pizzo e per l’esiguità delle somme consegnate. Palazzo suggerisce un approccio morbido, tralasciando atteggiamenti aggressivi che risultano controproducenti. Si lamenta del fatto che i commercianti siano restii a capitolare e che non vogliano pagare. “… Non li vuole uscire nessuno i soldi, non lo vogliono capire… gli sembra uno scherzo!”. Poi rimprovera in malo modo Orazio Curvà. “Se non sapete fare le cose! Come si devono fare,, e che come vedete i soldi sembra che si sente il figlio del c. Siamo sempre allo stesso punto, non lo vogliono capire! l’altro ieri è venuto quello, Nele, e gli stavo dando uno schiaffo…”.

L’arrabbiatura nasce anche dal fatto che alcuni ragazzi mandati da lui hanno creato problemi nella riscossione del pizzo. Curvà racconta che un suo complice ha puntato la pistola verso una vittima. “Ci ha puntato la pistola e gli ha detto ti sparo in bocca”, Palazzo disapprova e commenta. “Se ci fai danni già sa chi può essere stato”. Poi arriva l’altro nipote, Simone Nicastro, e Palazzo puntualizza. “Allora Simone, devi fare questo e questo. Punto! E non si fa mai, però non si fa mai…”.

Palazzo elogia il comportamento di Peppe Romano, che all’opposto di Simone, esegue senza indugio gli ordini ricevuti, tant’è che il giorno dopo è già possibile leggere sul giornale le conseguenze dei suoi atti. “Come ci dico Pe… vedi quello prende e parte. All’indomani spuntunu i giurnali”. Emanuele Palazzo disapprova l’utilizzo delle armi. “L’omicidio è pisantulicchiu…”, dice, aggiungendo. “Subitl! Prendiamo una bomba e gli facciamo saltare tutto quello che ha!.

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