Gela. Solo pochi giorni fa, i giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dalla difesa, che chiedeva di rivedere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti del ventiquattrenne Vittorio Graziano Comes. Il giovane è accusato di aver appiccato il fuoco al bar “Belvedere” di viale Mediterraneo, a ridosso del municipio. Il locale è stato totalmente distrutto dall’incendio. Adesso, i pm della procura hanno chiuso le indagini e ottenuto il giudizio immediato. Ritengono più che fondate le accuse mosse contro il giovane. L’azione di fuoco è stata ricostruita attraverso le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona e i carabinieri sono poi arrivati all’arresto. Sono stati sequestrati indumenti e arnesi che l’indagato avrebbe usato quella notte. Decisivo è stato anche risalire all’auto usata per raggiungere la zona del locale. Sulla vettura era infatti esposta un’immagine votiva.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha però messo in discussione il quadro accusatorio, sollevando dubbi sul collegamento tra Comes e l’incendio dell’attività commerciale. Davanti alla richiesta di giudizio immediato, la difesa valuterà l’ipotesi di accedere a riti alternativi.