Gela. Dopo mesi di attesa, come avevamo anticipato, si sono insediati il tavolo di monitoraggio e il gruppo di lavoro sull’accordo di programma e gli sviluppi successivi al protocollo di intesa di cinque anni fa. Ieri, all’assessorato regionale delle attività produttive, c’erano sindacati, manager delle aziende del gruppo Eni, i funzionari dei tre assessorati competenti e i rappresentanti istituzionali coinvolti. Se l’avvio della nuova green refinery è imminente, i dubbi continuano a pesare sul progetto della base a terra per il gas, che rientra negli investimenti del programma “Argo-Cassiopea”. Il board di Enimed ha fatto sapere che la valutazione di impatto ambientale va verso la scadenza ed è stata proposta istanza di proroga. Ad oggi, però, dal ministero non sarebbero giunte risposte. Senza proroga della Via, i lavori veri e propri non possono partire. “A rischio – dice il segretario confederale della Cisl Emanuele Gallo – c’è la continuità lavorativa, soprattutto degli edili. Inizialmente, il programma prevedeva che con la conclusione dei lavori della green refinery, ci fosse poi la successiva ricollocazione nei cantieri della base a terra per il gas. Se non partiranno subito, allora si verranno a creare grossi problemi occupazionali”.
Un allarme che di recente era già stato lanciato dalle segreterie dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. Le stesse preoccupazioni di Gallo sono state espresse dai segretari confederali di Cgil e Uil, Ignazio Giudice, Maurizio Castania e Vincenzo Mudaro. La convocazione è stata estesa anche al segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario e alle organizzazioni datoriali. La prima riunione ufficiale è servita a fare un quadro più completo sulla vicenda delle bonifiche, altro punto che gli assessorati stanno verificando. I ritardi si sono accumulati nel corso del tempo, anche se da qualche anno le prime procedure sono state avviate.