Al porto rifugio la sabbia si prende tutto…anche le ultime imbarcazioni

 
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Gela. Nuovo porto rifugio per una città che, con i tanti passi indietro già messi in atto dall’industria, dovrebbe votarsi al turismo.

Addio ai fondi Pac mentre il porto somiglia a una spiaggia. Semplice a dirsi, difficile a farsi. Negli ultimi giorni, i fondi Pac che avrebbero permesso interventi strutturali anche al porto rifugio locale sembrano aver definitivamente salutato la compagnia. Adesso, anche i natanti fermi si arenano. L’insabbiamento sta raggiungendo livelli ben visibili anche ad occhio nudo (come nella foto che accompagna quest’articolo). Non c’è campagna elettorale che non abbia fatto credere a progetti imminenti, subito cantierabili, pronti addirittura in pochi mesi.

Chi può lo abbandona. Il porto rifugio, intanto, langue e chi possiede imbarcazioni cerca di tenersene alla larga, sempre che riesca ad uscire da quel braccio di mare che si è trasformato, nel tempo, in una ben oliata trappola, con il rischio di danni da migliaia di euro. Adesso, si aspetta l’imminente campagna elettorale e i nuovi progetti per il porto rifugio: quelli già pronti, immediatamente cantierabili, da far partire in pochi mesi.

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