Gela. Le accuse che i pm della procura muovono ad una promotrice finanziaria locale sono pesanti, truffa e appropriazione indebita. La donna, però, potrebbe ottenere la messa alla prova. Sarà il giudice Antonio Fiorenza a valutare la richiesta avanzata dalla difesa, pronta a proporre anche il relativo programma di attività sociali da svolgere. In base a quanto ricostruito dai pm della procura, Norma P. si sarebbe appropriata di somme non inferiori a trecentomila euro. Si tratterebbe però dei risparmi di due suoi ex clienti. Entrambi ritenevano di poter ottenere interessi fino al sette per cento annuo. Invece, dei soldi non ci sarebbe stata più traccia. Per questa ragione, hanno deciso di denunciare quanto accaduto e oggi sono parti civili nel giudizio, assistiti dagli avvocati Giacomo Di Fede e Luigi Brancacci. Il giudice li sentirà alla prossima udienza, fisata per luglio.
Attraverso i loro legali, hanno chiesto un risarcimento da 450 mila euro ciascuno. L’imputata, difesa dall’avvocato Raffaela Nastasi, con la messa alla prova potrebbe evitare il giudizio, in attesa di verificare poi l’esito finale dell’attività svolta. Stando alle accuse, i clienti erano all’oscuro di quel tipo di gestione.