Gela. “Non c’è nessun caso Gela in Forza Italia”. Parola dell’assessore regionale Marco Falcone, tra i punti di riferimento del partito siciliano, che al suo arrivo in città si è subito fatto affiancare dal candidato “civico” Lucio Greco e dal deputato regionale azzurro Michele Mancuso. Questa volta, al comitato elettorale dell’avvocato c’erano praticamente tutti, compresi i dem che nelle ultime settimane hanno tenuto un profilo basso. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, tra gli artefici dell’intesa pro-Greco, si è fatto vedere insieme agli altri pezzi della coalizione “arcobaleno” di Greco. Se il Pd, con qualche defezione eccellente, è però confluito in blocco sulla candidatura “civica” (rinunciando al simbolo ufficiale), Forza Italia si è spaccata a metà. Mancuso ha detto sì all’avvocato, mentre i sostenitori della deputata Giusi Bartolozzi e dell’ex parlamentare regionale Pino Federico hanno messo su una delle liste “forti” della coalizione del legista Giuseppe Spata (rigorosamente senza marchio ufficiale). “Noi stiamo facendo lo stesso percorso di quattro anni fa – ha spiegato l’assessore della giunta Musumeci – eravamo qui per Greco e siamo ancora con lui. Se, oggi, qualcuno ha ritenuto che l’avvocato Greco è un punto di riferimento serio e leale e si è aggregato, che ben venga”. Allora, chi non appoggia Greco è fuori da Forza Italia? “Se dopo quattro anni – ha proseguito – qualcun altro ha invece ritenuto che l’avvocato Greco non possa rappresentarlo, ce ne faremo una ragione. A livello locale ci sono dinamiche che prescindono dal partito. La stessa cosa si è verificata quattro anni fa”. Falcone non sembra incline alla resa dei conti con il gruppo Bartolozzi, anzi. Non si scompone neanche davanti all’accordo locale con il Pd, quasi una specie di ossimoro fino a qualche tempo fa. “Non bisogna mischiare i rapporti locali – ha detto ancora – con prospettive regionali o nazionali. A Gela, ci voleva un ampio parterre. Ciascuno di noi ha la propria appartenenza. La buona politica, però, si può trovare in tutti i partiti”. Non a caso, proprio Mancuso si è affrettato a farlo sentire a tutti durante la sua breve introduzione, “non c’è nessun inciucio”.
Falcone in città è arrivato per ribadire il sostegno di Forza Italia a Greco ma anche per recapitare un breve “telegramma” al ministro grillino Danilo Toninelli, che ieri ha parlato di ritardi della giunta Musumeci su vicende come quella del porto. “Il progetto c’è, è un’infrastruttura che il governo Musumeci vuole realizzare e vale 143 milioni di euro. Riteniamo di poterla portare a decretazione entro giugno e poi in gara. Al ministro Toninelli – ha risposto – hanno fornito dati impropri. Lo invito a garantire atti concreti in Sicilia. Ci sono tante opere infrastrutturali bloccate. Il governo regionale non ha poteri sostitutivi, ce li ha quello nazionale. Abbiamo chiesto al ministro Toninelli di intervenire in via sostitutiva sulla famosa Nord-Sud, la Santo Stefano di Camastra-Gela, che si attende da trent’anni e che è ancora bloccata nei suoi primi ventidue chilometri”. La sfilata di ministri, assessori regionali e leader di partito volge al termine e ovviamente tutti tengono a precisare che le loro non sono solo promesse.
Sono anni che sentiamo le solite chiacchiere elettorali. Vogliamo fatti e non promesse.
Il Delegato provinciale
Confapi – Piccole e Medie Industrie
Dott. Marco Fasulo