La Regione non si presenta al Ministero dell’Ambiente, slitta il confronto sull’Aia

 
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Gela. C’è in ballo l’investimento di settecento milioni di euro, annunciato dall’Eni per la Raffineria, e la tutela del territorio, con l’introduzione di parametri rigidi sulle immissioni di agenti inquinanti nell’atmosfera.

Eppure la Regione, rappresentata nella conferenza di servizi da Gaetano Capilli, ha preferito disertare la seduta di riesame dell’autorizzazione Aia alla Raffineria.

Un’assenza importante che potrebbe creare uno squilibrio per pronunciarsi sulla delicata valutazione d’impatto ambientale nel territorio, pesantemente colpito sia in termini economici che sotto l’aspetto dell’inquinamento. Così, presso il ministero dell’Ambiente, a Roma, è bastata l’osservazione di un’associazione di ambientalisti a fare slittare la seduta di ulteriori dieci giorni. E’ questo, ufficialmente, il tempo ritenuto necessario per completare la discussione e analizzare gli aspetti tecnici della vicenda Aia. Tra i componenti della conferenza di servizio sembra farsi strada la possibilità di non accettare la proposta di calcolo della media ponderale da applicare, tra esportazione e produzione di energia elettrica, proposto dai vertici della Raffineria. Ad ammetterlo è lo stesso commissario straordinario della Provincia, Raffaele Sirico, dopo avere sentito il parere di Giulia Cortina, dirigente provinciale del settore Ambiente. Quasi una formalità, invece, la presenza dell’amministrazione comunale che non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla vicenda. L’esito della conferenza di servizi capitolina non sarebbe passato inosservato ai vertici del colosso energetico del cane a sei zampe che avrebbero convocato il cda, in seduta straordinaria, per approvare il ridimensionamento dell’investimento di 700 milioni di euro e, probabilmente, anche quello del personale della fabbrica di Piana del Signore. La produzione di gasoli di alta qualità potrebbe essere già stata dirottata verso altre realtà. Indiscrezioni, queste, avvalorate indirettamente delle affermazioni di Bernardo Casa, amministratore delegato RaGe (Raffineria Gela), intervenuto a maggio in un congresso della Cgil. “Chiunque vuole investire ha bisogno la chiarezza e la certezza delle norme – aveva detto Casa – Noi vogliamo un’autorizzazione senza se e senza ma. Ricordo che con l’entrata in vigore dell’Aia noi eravamo già in grado di rispettare i limiti emissivi”.

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