Gela. I primi lavori edili potrebbero partire a breve. La prossima settimana, i vertici di Enimed dovrebbero incontrare i responsabili dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione delle strutture della base a terra destinata al gas. Il progetto è quello che ha preso il posto, in corsa, della piattaforma Prezioso K, alla fine depennata dai programmi della multinazionale. La conferma delle interlocuzioni in atto è giunta nel corso di un incontro che il management di Enimed ha avuto con le segreterie provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. I sindacati chiedono di avere indicazioni certe sui tempi di avvio dei lavori. Ritengono la base a terra per il gas un punto nodale negli investimenti della multinazionale, sanciti con il protocollo d’intesa di cinque anni fa. Inoltre, i cantieri garantirebbero spazi occupazionali agli operai dell’indotto, dato che i lavori della green refinery volgono al termine. Il “blocca trivelle” varato dal governo nazionale ha accelerato le istanze giunte dai sindacati, preoccupati di un eventuale ripensamento del cane a sei zampe. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania sono ritornati a chiedere che i lavori partano prima possibile. Solo in questo modo si potrà testare la volontà dell’azienda.
Un passo indietro potrebbe far fallire il progetto, sul quale sono state concentrate le maggiori risorse finanziarie elargite da Eni. A maggio, inoltre, dovrebbe arrivare la proroga alla valutazione di impatto ambientale, già rilasciata. Sindacati e lavoratori non vogliono neanche pensare alla dismissione degli investimenti sul gas e nuovi incontri potrebbero tenersi già entro le prossime settimane.
Solo chiacchiere da 5 anni, ma fatti 000000, aspettiamo altri 5 anni.
Bravi i sindacati cosi si fa