Gela. Per ora, preferisce non commentare. L’ex consigliere comunale del Pd Guido Siragusa, nell’arco di appena una notte, è passato dalla designazione ad assessore nella possibile giunta del “civico” Lucio Greco ad escluso eccellente, addirittura tiratosi fuori dalla lista dem per l’assise civica. Non farà parte di “Uniti siamo gelesi”, la civica che i dirigenti locali del partito hanno schierato dopo il patto con la coalizione “arcobaleno” dell’avvocato. “Sono un uomo del Pd – si limita a dire – e farò la campagna elettorale per un candidato del Pd”. Parole d’opportunità che Siragusa pronuncia dopo uno strappo clamoroso. Vederlo fuori dalla giunta e dalle liste per il consiglio comunale era un’eventualità che nessuno aveva messo in conto. Il consigliere uscente, insieme ad un drappello di ex dell’assise civica, è stato tra i più convinti sostenitori della linea del segretario cittadino Peppe Di Cristina. Adesso, però, qualcosa sembra cambiare. In giunta, è stato scelto l’avvocato Antonio Gagliano, che con Siragusa ha condiviso buona parte della propria esperienza politica, anche con il passaggio dall’area centrista al Pd. “Gagliano però non ha la tessera del partito”, dice uno dello zoccolo duro dem, quasi a voler far capire che la scelta dell’avvocato sia stata una soluzione voluta da Greco, per connotare di esperti esterni la sua eventuale amministrazione comunale. L’assenza di Siragusa vale come uno strappo netto nei rapporti con la segreteria locale dem? Pare che Peppe Di Cristina da giorni lavorasse per averlo (in quota democratici) nella giunta di Greco. Qualcosa però è cambiato tra la scorsa notte e le prime ore del mattino di oggi, quando Greco si è presentato in municipio con una lista di assessori completamente diversa. Dentro lo stesso Gagliano, il docente universitario Roberto Tufano (da quanto trapela voluto proprio da Greco), Terenziano Di Stefano (già indicato nella trattativa fiume notturna), l’imprenditore Vito Faraci (pare sponsorizzato dal forzista Michele Mancuso) e il medico Rosario Caci (che fonti interne alla coalizione di Greco danno vicino agli autonomisti). Quindi, fuori Siragusa, la forzista Nadia Gnoffo e l’autonomista Ivan Liardi.
L’assenza dalla lista per il consiglio comunale di Siragusa ha spiazzato pure Di Cristina. A questo punto, il rapporto tra i due sarà da ricostruire, sempre che ce ne sia la possibilità. In caso contrario, i dem, che devono già affrontare l’incognita elettorale e gli effetti “collaterali” del patto con i forzisti, potrebbero trovarsi davanti ad un altro addio di peso, che si aggiungerebbe a quello di tanti democratici che alle urne di fine aprile si presenteranno sotto simboli e con coalizioni avversarie. Non ci sono certezze su quanto accaduto tra la scorsa notte e le ore precedenti al deposito delle liste, ritornano alla mente però le parole di fuoco che giusto quattro anni fa Greco e Siragusa iniziarono a scambiarsi. Non si sono mai amati, ma ad accentuare il divario ci pensò anche la vertenza Eni. L’avvocato parlò di “ambiguità” riferendosi al ruolo sindacale allora ricoperto dal dem, che in precedenza aveva avvisato di non fidarsi dei “masanielli” che secondo lui stavano aizzando i lavoratori dell’indotto. Tra i più critici verso le scelte dell’allora consiglio comunale, c’era proprio Greco, in diverse occasioni recatosi all’assise civica e pronto a prendere la parola tra gli operai in protesta. A quattro anni di distanza, forse l’avvocato ha voluto tracciare il solco, chiudendo la porta della giunta al rivale politico, senza concedere repliche al Pd.