Gela. Mancano appena ventiquattro ore al deposito delle liste dei candidati che si andranno a contendere i posti in consiglio comunale. Tra le scelte, ci sarà anche quella dei primi assessori che affiancheranno i quattro pretendenti, in corsa per la poltrona di sindaco. Le liste, nonostante i dubbi sulla possibile inammissibilità delle “civiche”, sono chiuse e le sorprese fino ad ora non sono di certo mancate. La decisione di non presentarsi sotto il simbolo ufficiale ha fatto “scalpore” sia per il Pd sia per Forza Italia. I dem arrivano dall’inattesa sconfitta di quattro anni fa e hanno deciso di accettare il patto propostogli dal “civico” Lucio Greco. La coalizione li affianca ai forzisti di Michele Mancuso, a pezzi di centrodestra e centrosinistra (piuttosto assortiti) e ai “civici” che dall’inizio hanno proposto di muoversi fuori dai partiti. Negli ultimi anni, i democratici locali hanno dovuto fare i conti con numeri elettorali sempre più risicati, ma la loro lista “civica” “Uniti siamo gelesi” ha fatto gola a molti. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, che tanti danno quasi sicuro di prendersi la guida del partito provinciale, alla fine non sarà ai nastri di partenza per l’assise civica né lo vedremo tra gli eventuali assessori di Greco (salvo eclatanti novità). In lista, ha dato spazio all’ex assessore della giunta Messinese Licia Abela, all’ex presidente dell’assise civica Giuseppe Fava, all’altro presidente uscente Alessandra Ascia, all’ex consigliere comunale Gaetano Orlando, e all’uscente Guido Siragusa. Ma ci sono anche prime volte come l’avvocato Sebastiano Pizzardi, il medico Anna Rita Ruvio, l’esponente dei giovani dem Alex Marciante, il dipendente di banca Mirko Infurna, l’altro legale Rochelio Pizzardi, Emanuele Antonuzzo (che ha anche fatto parte degli organi di controllo del Comune), Tiziana Iozza e la presidente del partito Claudia Caizza. I dem vorrebbero riprendersi un ruolo importante nell’eventuale coalizione di governo della città, nonostante le defezioni che anche in questa tornata non sono mancate. Probabilmente, Di Cristina sosterrà la soluzione Siragusa come assessore in quota dem. Nella stessa coalizione, invece, Mancuso potrebbe chiedere un posto per il coordinatore cittadino di Forza Italia Nadia Gnoffo o per un ex dem come Carlo Romano (adesso candidato nella lista “Azzurri per Gela”). Nei discorsi di giunta, almeno sulla sponda Greco, rientrerebbero Terenziano Di Stefano (ex consigliere comunale e tra gli ispiratori del progetto “civico) e l’assessore uscente dell’ultima giunta Messinese Giuseppe Licata (anche lui fin dall’inizio nel progetto fuori dai partiti).
I grillini hanno “blindato” i nominativi che comunque sarebbero già stati definiti (e c’è la possibilità di qualche tecnico esterno). Ieri, fino a notte, i rappresentanti dei gruppi a supporto del leghista Giuseppe Spata hanno proseguito il confronto. L’unico sicuro del posto in giunta rimane l’ex consigliere comunale Vincenzo Cirignotta. Qualche nome decisamente inatteso potrebbe arrivare ancora dall’imprenditore Maurizio Melfa. Oggi, dovrebbe annunciare le sue scelte e tra le voci che circolano con insistenza c’è quella che conduce all’architetto Vincenzo Castellana.