“Cavallo di ritorno” dopo il furto di una bici, Curvà ai domiciliari: ha ammesso le accuse

 
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Gela. Lascia il carcere e va agli arresti domiciliari. Il ventiseienne Orazio Curvà è accusato di estorsione. Con il classico sistema del “cavallo di ritorno” avrebbe voluto farsi consegnare circa 150 euro dal proprietario di una bicicletta da competizione, rubata pochi giorni prima. Davanti al gip, ha ammesso di aver partecipato al furto, insieme ad un minorenne, denunciato a piede libero. Difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha ammesso i fatti. Il proprietario della bici, dopo essere stato contattato dal minore che gli avrebbe proposto lo scambio con il denaro, ha però deciso di denunciare i fatti agli agenti di polizia del commissariato.

I poliziotti hanno seguito l’uomo fino al luogo dove avrebbe dovuto riottenere la bici. Proprio in quel momento, sono scattate le manette ai polsi di Curvà.

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