Gela. Le fasce di compartecipazione al servizio di trasporto disabili sono state applicate in base a quanto prevede la normativa in materia. Sono direttamente la dirigente comunale del settore servizi sociali Maria Morinello e la funzionaria dell’ufficio trasporto disabili Ignazia Giacalone a spiegare le ragioni di quanto lamentato invece dalle associazioni e dal consulente legale della Consulta Paolo Capici. “Nel mese di gennaio 2018 sono pervenute al settore servizi sociali diciotto istanze di fruizione del servizio di trasporto speciale finalizzato all’accompagnamento di disabili presso il posto di lavoro, presso centri sanitari e centri ricreativi culturali. In tali istanze il disabile richiedente espressamente dichiarava “di essere consapevole che dovrà compartecipare al costo del servizio come da tabella sotto elencata, tenendo conto delle agevolazioni o esenzioni in base all’Isee, come da delibera della giunta comunale n. 30 del febbraio 2017” – spiegano – anche il consulente legale della consulta dei disabili Paolo Capici ha presentato regolare istanza di fruizione del servizio, sottoscrivendo la sopra citata dichiarazione e riservandosi di presentare l’attestazione Isee non appena ne sarebbe venuto in possesso, come successivamente è effettivamente avvenuto. Verificata la regolarità e completezza della documentazione richiesta da parte del preposto Ufficio, il servizio è stato erogato a tutti i diciotto disabili, in ragione delle risorse finanziarie assegnate al settore nel Piano Esecutivo di Gestione approvato dalla giunta municipale, dal mese di febbraio e fino al mese di maggio 2018”.
Capici, il presidente della consulta Livio Aliotta e diversi disabili, questa mattina, hanno inscenato un sit-in di protesta, chiedendo un trattamento adeguato e la piena attuazione di quanto previsto nel regolamento approvato dal consiglio comunale. “A motivo della condizione economica attestata dall’Isee, otto disabili hanno fruito del servizio gratuitamente, mentre dieci dovevano compartecipare al costo del servizio sulla base delle fasce stabilite con la delibera di giunta municipale 30 del 2017. Il signor Paolo Capici, in ragione dell’Isee presentato, non aveva diritto di godere di alcuna forma di esenzione e, pertanto, l’Ufficio Trasporto disabili ha addebitato allo stesso il costo intero del servizio – concludono le funzionarie – nessun danno e nessuna beffa sono stati posti in essere nei confronti dei dieci disabili a cui è stato richiesto il pagamento della quota di compartecipazione al costo del servizio, atteso che gli stessi, quando hanno richiesto il servizio, erano perfettamente consapevoli che l’ufficio avrebbe, doverosamente, applicato la delibera n. 30 del 2017, avverso cui la Consulta dei disabili avrebbe potuto esercitare eventuale azione legale di impugnativa. Con la richiesta di pagamento della quota di compartecipazione dovuta da ciascun disabile ai sensi della citata delibera, pertanto, il personale dell’Ufficio Trasporto disabili e il Dirigente del Settore Servizi Sociali hanno adempiuto ad un preciso dovere imposto dalla legge, la violazione del quale avrebbe configurato, in capo agli stessi, il reato di omissione in atti d’ufficio con l’aggravante del danno erariale nei confronti dell’ente Comune”.