Palermo. C’era una folta rappresentanza gelese, con il segretario della Filca Cisl Agrigento Caltanissetta Enna, Franco Iudici in testa, alla mobilitazione promossa dalla Cisl siciliana. Oltre un migliaio di lavoratori edili sono scesi in piazza davanti Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana.
Il settore delle costruzioni è in ginocchio. Gli edili rappresentavano il 25 per cento del Pil, adesso siamo ai minimi storici. Secondo i dati delle casse edili, i lavoratori occupati sono passati da 108.000 del 2008 a 57.000 del 2012, sono stati persi 51.000 posti di lavoro, le imprese iscritte sono passate da 17.512 a 11.044. Sono 6.468 le imprese che hanno chiuso le attività o sono fallite, il monte salari dichiarato è passato da 564.644.118 euro a 349.547.600 euro. La Filca Cisl ha elaborato la piattaforma programmatica per la ripresa del mondo delle costruzioni: la ristrutturazione dei centri storici, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di un progetto regionale di risparmio energetico negli edifici pubblici. Il sindacato degli edili propone l’istituzione della stazione unica appaltante a livello regionale “perché non è possibile – dice Iudici – che i piccoli comuni debbano gestire appalti pubblici con importi esosi. Per uscire dal tunnel della crisi la Sicilia deve anche dotarsi di un piano infrastrutturale che preveda il completamento di tutte le opere pubbliche necessarie allo sviluppo. Il momento è drammatico; gli edili che perdono il lavoro potrebbero diventare prede appetibili per la criminalità ed il lavoro nero. C’è il rischio che diventino i nuovi schiavi, sfruttati fino all’osso per un tozzo di pane”.