Gela. La procura della Corte dei conti regionale indaga, sindaco e assessori iniziano a pagare e le casse di Palazzo di Città si rianimano.
Dopo gli avvisi a dedurre, notificati in estate a sindaco, giunta e consiglieri, con tanto di pagamento degli addebiti contestati, i più “tartassati” da un punto di vista di cifre hanno scelto di rateizzare e versare quanto dovuto allo stesso comune che amministrano. Il sindaco Angelo Fasulo, per gli addebiti formalizzati dai magistrati contabili palermitani, dovrà pagare un totale di 11.540,88 euro. Il primo cittadino ha deciso di pagare in otto rate da 1.422,68 euro al mese. La prima rata è già stata incassata da Palazzo di Città.
Si attendono le altre. Stessa scelta adottata dal presidente del consiglio Giuseppe Fava che, a fronte dei 6.187,00 euro da pagare, sosterrà l’impegno economico in quattro rate da 1.545,00 al mese. 7.693,92 euro è la somma che dovrà essere versata dal vice sindaco e assessore all’urbanistica Fortunato Ferracane. L’esponente autonomista ha scelto di liberarsi del peso in sette rate mensili da 1.099,13 euro.
L’assessore alla polizia municipale Giuseppe D’Aleo, invece, deve pagare 10.007,00 euro e lo farà in otto rate da 1.250,87 euro al mese. “Ho solo messo a disposizione dell’ente la somma indicata nell’avviso di deduzioni per evitare ulteriori conseguenze erariali a Palazzo di Città – spiega proprio D’Aleo – ma devo ancora essere ascoltato dai magistrati della procura della Corte dei conti regionale. Ho presentato un’ampia memoria difensiva. Non c’è ancora nessuna condanna”.
Non è da meno l’assessore all’ecologia Giuseppe Ventura che deve alle casse del comune, dopo le contestazioni dei magistrati contabili, un totale di 6.671,67 euro: cifra che verrà pagata in cinque rate mensili da 1.334,34 euro. Solo l’assessore ai servizi sociali Ugo Costa, debitore di 5.003,73 euro, pagherà in quattro rate variabili: la prima da 1.253,73 euro e le altre da 1.250,00.
A vigilare sull’intera procedura è il segretario generale di Palazzo di Città Antonio Tumminello che invierà una dettagliata relazione periodica direttamente sui tavoli dei magistrati della procura della Corte dei conti. Le somme non incassate dal comune verranno detratte dalle indennità versate mensilmente a sindaco e assessori.