Gela. Forza Italia, così come il Pd, correrà senza simbolo, salvo improbabili cambiamenti. Mentre i dem si sono schierati senza troppe differenze con il “civico” Lucio Greco, gli azzurri invece hanno confermato di essere due partiti distinti, almeno in città. I sostenitori del coordinatore provinciale Michele Mancuso stanno con l’avvocato e con il Pd (ma senza simbolo). I “dissidenti” invece hanno deciso di sostenere la corsa del leghista Giuseppe Spata (sostenuto da una coalizione di centrodestra) e stanno organizzando la lista “Avanti Gela”. Un conflitto insanabile che avrà inevitabili conseguenze, soprattutto dopo le urne. L’ex commissario cittadino del partito Emanuele Maniscalco, schierato con i “dissidenti”, attacca senza mezzi termini il coordinatore provinciale Michele Mancuso, chiedendone le dimissioni. “Dopo tanto lavoro di tutti i militanti di Forza Italia gelese, che dopo decenni hanno portato il partito ad ottenere il 34 per cento alle scorse nazionali e la coalizione di centrodestra al 52 per cento – dice – non riuscivamo a capire gli atteggiamenti del nostro coordinatore provinciale Mancuso, che invece di giocare un ruolo trainante nel centrodestra locale, ha abbandonato a sé stessa la coalizione ed ha lasciato volutamente senza guida il partito in città per un anno, dando vita a faide interne insanabili. Finalmente Mancuso ha gettato la maschera e, pur di far perdere il centrodestra in città, é disposto a far sparire il simbolo di Forza Italia, primo partito in città, dalla scheda elettorale delle prossime amministrative”.
I “dissidenti” che hanno accettato di correre con il leghista Spata e con gli altri partiti dell’area di centrodestra, nonostante i veti iniziali del parlamentare salviniano Alessandro Pagano, voltano le spalle all’intesa azzurri-dem. “Nella più grande città siciliana chiamata al voto alle prossime amministrative, martoriata da decenni di politiche fallimentari della sinistra locale, Mancuso preferisce non schierarsi con la sua coalizione naturale di centrodestra, rappresentata dal candidato sindaco Spata, ma eliminare il simbolo di Forza Italia – spiega ancora – contravvenendo alle disposizioni del presidente Berlusconi, per prendere parte ad una coalizione composta dagli ex amministratori della giunta Messinese e dal centrosinistra locale, mascherandosi dietro al finto civismo e pensando di poter prendere in giro i gelesi. Pertanto ritengo che il coordinatore provinciale Mancuso dovrebbe fare un atto di dignità nei confronti di tutto il popolo forzista, dimettendosi immediatamente ed affidando la gestione del partito ad una persona più responsabile e che abbia a cuore le sorti del centrodestra locale”. Una lotta interna che probabilmente sfalderà il nucleo principale del partito e porterà alla resa dei conti definitiva subito dopo gli esiti elettorali.