Gela. Cento chili di marijuana sequestrati dopo un blitz in un’area rurale tra Gela e Butera. La droga, in base alle accuse mosse dai pm della procura, sarebbe stata nella piena disponibilità dei titolari di un’azienda agricola. Uno dei coinvolti è a processo, davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Tiziana Landoni e Angela Di Pietro). L’imprenditore Giuseppe Giannone deve rispondere alle contestazioni. I carabinieri misero sotto osservazione l’area e ripresero una serie di presunti carichi di droga, effettuati soprattutto nelle ore notturne. Un modus operandi descritto in aula da uno degli investigatori che due anni fa partecipò a tutte le operazioni. Grossi sacchi di juta sarebbero stati caricati su fuoristrada che arrivavano nei pressi dell’azienda. Particolari che l’investigatore ha spiegato rispondendo alle domande del pm Luigi Lo Valvo. Il difensore, l’avvocato Flavio Sinatra, ha però messo in dubbio la versione.
Non ci sarebbero certezze sul contenuto di quei sacchi, anche se poi la marijuana venne comunque scoperta all’interno dell’area di pertinenza dell’azienda. Non a caso, il legale ha chiesto delucidazioni su quanto esaminato dagli inquirenti nelle immagini video. Altri coinvolti nel blitz fatto scattare dai carabinieri hanno già definito le loro posizioni, patteggiando.