Gela. Solo venerdì sera si capirà qualcosa in più sugli ultimi incastri elettorali. Tocca al Pd decidere e la scelta non è delle più facili. La direzione è stata rinviata più volte e proprio venerdì dovrebbe essere la volta buona (Di Cristina domani partecipa ad un vertice regionale dell’area Zingaretti). I dem hanno atteso, ma ad oggi non sono riusciti a calare l’intesa giusta. Se le soluzioni di un appoggio all’imprenditore Maurizio Melfa oppure all’avvocato Lucio Greco sembrano in ribasso, i dem potrebbero invece tentare di costruire una coalizione last minute, insieme a ciò che rimane del centrosinistra o addirittura correre da soli. L’autarchia elettorale, però, spaventa la base. Nessuno vuole andare incontro ad una sconfitta, magari plateale. C’è chi teme una fuga di candidati elettoralmente pesanti, che potrebbero decidere di accasarsi in coalizioni più solide. Conseguenza che il segretario dem Peppe Di Cristina e i suoi cercheranno di scongiurare, anche se il tempo stringe. Se Melfa, la scorsa settimana, ha lanciato quasi un’invettiva contro i partiti, escludendo la volontà di chiudere intese, anche nella casa “civica” di Lucio Greco c’è chi prende le distanze da un possibile accordo con il Pd. “Non ci sono mai state interlocuzioni con il Partito Democratico”, dice l’ex dem Giuseppe Licata, che adesso fa parte del patto civico capeggiato da Greco. “Non entro nelle logiche interne dei partiti – continua – Forza Italia e Udc condividono la nostra proposta civica. Sono i partiti che accettano il progetto”.
Le spalle al muro non piacciono neanche a molti democratici. “Qualcosa in più si doveva fare – dice Giampaolo Alario dell’area pro-Faraone – probabilmente, si doveva arrivare con più consapevolezza”. Allo stesso tempo, l’ex vicesegretario provinciale del partito non chiude ancora il capitolo degli accordi. “Andare da soli, è inutile nasconderlo, darebbe difficoltà – spiega ancora – credo che sia ancora possibile un accordo con altre forze, anche attraverso un contratto, con il quale tutte le forze si impegnano a rispettare l’intesa. Non dobbiamo essere affascinati dai nomi ma dai programma. Ad oggi, però, non vedo né progetti né programmi e vale per tutti i candidati”. La segreteria dem è chiamata a sbrogliare una matassa che dirà molto sul futuro prossimo del partito locale, inevitabilmente destinato a cambiare volto già dopo lo spoglio delle amministrative.