Gela. “Il regime ha fatto cadere la maschera”. L’avvocato Giacomo Ventura, attuale presidente della Camera penale “Eschilo”, è stato tra i relatori all’ottavo congresso italiano del Partito Radicale, al quale ha aderito da tempo. Il legale, insieme ai rappresentanti storici del “transpartito”, porta avanti la battaglia su temi che pesano soprattutto sulle sorti dei detenuti, a partire dall’ergastolo ostativo, l’ormai famigerato fine pena mai. Da relatore al congresso nazionale, però, Ventura (che è stato deputato nazionale) si è soffermato su questioni che invece riguardano il meccanismo democratico, alla base delle scelte dei cittadini-elettori. Addirittura, ha sollevato la necessità che siano proprio i radicali a farsi carico di un ricorso costituzionale, ritenendo che le ultime leggi elettorali, compresa quella che ha portato al governo giallo-verde, violino gli articoli 49 e 51 della Costituzione.
“Un sistema – ha continuato – che premia candidati dell’oligarchia, eletti solo perché collocati in posizione migliore nelle liste rispetto ad altri”. Una scelta, quella di sostenere la causa del partito Radicale, legata al fatto che i radicali “non perseguono il consenso tramutato in voto”, facendosi invece garanti di campagne spesso anche contrarie al comune sentire, sul quale invece i populisti hanno terreno fertile. Ha citato recenti interventi dello scrittore Alessandro Baricco e dello storico Ernesto Galli della Loggia. Chiaro il riferimento a quanto sta accadendo tra le fila di chi governa. “5 Stelle? Dov’è la democrazia?”, ha aggiunto.